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La struttura di oncologia medica dell'Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, diretta dal professor Lucio Crinò, ha partecipato ad uno studio internazionale per valutare la sicurezza e l'efficacia di un farmaco biologico
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Insieme a centri di grande rilevanza scientifica di Madrid, Manchester, Vancouver, Mosca, Pechino e Sidney, c’è anche la struttura di oncologia medica dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, diretta dal professor Lucio Crinò, in prima fila tra gli autori del ponderoso studio internazionale, pubblicato nel numero di agosto di Lancet Oncology, sulla terapia del tumore al polmone.
Lo studio offre nuove opportunità di trattamento nel tumore al polmone, patologia che continua ad essere la prima causa di morte per cancro nel mondo.
Esso è durato due anni e sono stati presi in esami 2.200 ammalati in tutto il mondo di carcinoma del polmone: l’obiettivo era quello di documentare la sicurezza e l’efficacia di un nuovo farmaco biologico, il Bevacizumab, un anticorpo contro l’angiogenesi, da utilizzare in combinazione con la chemioterapia tradizionale.
Lo studio ha confermato i risultati di precedenti esperienze cliniche nordamericane ed europee sulla modesta tossicità della combinazione Bevacizumab/chemioterapia.
Ha anche accertato che la sopravvivenza mediana è risultata superiore ai 14 mesi
, il miglior dato di sopravvivenza sinora pubblicato nella terapia del tumore polmonare.

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