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Intervento del presidente della terza Commissione Consiliare regionale, Massimo Buconi, sull'organizzazione dei servizi sanitari nel nuovo nosocomio, la cui entrata in funzione coinciderà con la cessazione dal servizio di almeno tre primari
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All’approssimarsi della apertura dell’ospedale comprensoriale della Media Valle del Tevere a Pantalla, l’attenzione si sposta – finalmente – su cosa mettere nel “contenitore”, perchè un ospedale è tale non per la targa sull’ingresso ma per le prestazioni che eroga.
Ed in tema di contenuti, pur con tutta la cautela che si confà  ad un politico di lungo corso, l’intervento del consigliere regionale Buconi , presidente della terza commissione consiliare, sembra voler buttare un sasso nello stagno del conformismo organizzativo fin qui imperante. Un “grifo centrismo” che sta mostrando le prime crepe, fino a poco fa coperte dalla pluralità dei nosocomi perugini ed ora evidenziate dall’assunzione di una dimensione che in Umbria non è usuale e dei cui limiti oggettivi gli umbri faticano a farsene una ragione ed accettarli.

“E’ necessario concentrare l’attenzione sull’aspetto primario della questione: quali servizi verranno erogati nella nuova struttura, come inserire il nuovo ospedale nella rete ospedaliera regionale specialmente alla luce delle diminuite risorse, quali professionisti impegnare, come organizzare il nuovo 118”. Lo afferma il capogruppo regionale dei Socialisti riformisti Massimo Buconi.

Secondo il consigliere regionale è necessario “riflettere sul fatto che nel nuovo ospedale di Pantalla di Todi si debba dare risposta alle patologie caratterizzanti l’utenza del territorio di riferimento di questa struttura: al suo interno dovrà essere allocato l’ormai sempre più indispensabile ‘ospedale di distretto’, che permetta al medico di base di seguire quei malati lungodegenti affetti da patologie non gestibili in ambiente domestico.

La presenza di cinque sale operatorie e di diagnostica avanzata dovrà farlo concorrere a supportare attività specialistiche in collaborazione con il ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia, mentre la dislocazione in un unico punto del 118 dovrà necessariamente prevedere un ripensamento del modello organizzativo che garantisca accettabili tempi di intervento su tutto il territorio”.

Buconi evidenzia che “in questa fase delicata, prossima al trasferimento delle due attuali strutture ospedaliere, si inserisce il pensionamento del Primario chirurgo Carloni (importante riferimento in fatto di competenza urologica) e del Primario radiologo Servoli ( ma non solo, a quel che risulta a TamTam, anche un altro primario ha chiesto il collocamento a riposo – n.d.r.).

Una soluzione transitoria che garantisca una continuità in questa fase delicata è auspicabile – conclude Buconi – ma è indispensabile procedere quanto prima alla copertura di queste strutture complesse con soluzioni adeguate e non di ripiego, o ancor peggio con soluzioni a scavalco tra più presidi che creerebbero soltanto incertezze.
Visto che nella nuova struttura di Pantalla entrerà in funzione anche una risonanza magnetica nucleare, occorrerà individuare una figura professionale di alto profilo che possa garantire la piena funzionalità e la resa dell’investimento, mentre una riflessione sarà necessaria sull’organizzazione del punto nascita che, a giudicare dal numero dei nati, ha fatto registrare un indebolimento in questi ultimi anni”.

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