Si preannuncia un duro braccio di ferro tra ambientalisti ed Enel sulla centrale elettrica a carbone di Bastardo.
La Provincia di Perugia sembra che abbia scelto già da che parte stare e che creda in modo assoluto alle analisi tecniche dell’Enel, che pure da altre parti sbandiera centrali a carbone rispettose di tutti i parametri, anche quelli nuovi.
Su proposta del capogruppo provinciale del Partito Socialista Italiano, Enrico Bastioli, il Consiglio provinciale ha impegnato all’unanimità la Giunta del presidente Guasticchi ad intervenire in prima persona per mantenere a Gualdo Cattaneo la Centrale Enel a Carbone “Pietro Vannucci”, dopo che il rischio di una chiusura è stato agitato dalla società gestrice dopo la restrizione dei parametri ambientali che renderebbero, sempre a credere all’Enel, la gestione antieconomica.
“Il tessuto economico regionale – ha spiegato Bastioli – non può permettersi di perdere quelle infrastrutture fondamentali per una corretta crescita economica e sociale, da cui potrebbe derivare una profonda e irreversibile crisi e conflittualità sociale. E’ forte l’ipotesi aziendale di bloccare la Centrale da qui a tre anni: rischiano il posto di lavoro 113 dipendenti e altri 80 dell’indotto. Oltre 200 famiglie che vivono già in un’aria fortemente penalizzata dalla crisi in fatto di nuovi posti di lavoro.
La Centrale di Bastardo, stando poi ai dati Arpa nel periodo 2004-2005, non rappresenta un pericolo per l’ambiente e la salute dei cittadini come dimostrano le analisi altamente tranquillizzanti”.
Nell’ordine del giorno approvato del capogruppo Enrico Bastioli la Giunta è impegnata a breve a convocare le istituzioni regionali, locali, i parlamentari umbri e le forze sociali per una nuova campagna di pressione sul Governo per mantenere il polo energetico umbro. Il secondo obiettivo è: riconvocare, attraverso la Regione dell’Umbria, la conferenza dei servizi per un rilascio di una nuova autorizzazione integrata ambientale meno restrittiva.
“L’Enel per decenni ha considerato il sito strategico – ha spiegato il presidente della Prima Commissione Massimiliano Capitani – ora però si trova ad affrontare nuovi parametri che rendono lo stabilimento non più competitivo.
Nonostante questo l’Enel ha presentato un piano di miglioramento ambientale utilizzando nuove tecnologie e nuovi investimenti che si avvicina molto ai dettami delle autorizzazione Aia.
Un segnale chiaro proteso al rispetto ambientale e allo stesso tempo ai costi di produzione. Il piano prevede l’abbattimento delle emissioni rispetto al 2009 per le polveri del 45 per cento, per il biossido di zolfo del 66 per cento e per l’ossido di azoto del 11 per cento. E’ necessario dunque intervenire in fretta per trovare un nuovo accordo per il mantenimento della Centrale di Bastardo”.