Dall’indagine della Coldiretti sull’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali delle regioni aggiornato con la decima revisione pubblicata nella Gazzetta Ufficiale emerge che sarebbero” quattromilacinquecentoundici (4511), quaranta in piu’ rispetto allo scorso anno, i prodotti agroalimentari italiani ottenuti secondo regole tradizionali antiche tramandate nel tempo censiti dalle regioni, che sono disponibili come souvenir o per allietare le tavole dei turisti durante le vacanze”.
L’Umbria è praticamente in coda alla graduatoria
L’Umbria è praticamente in coda alla graduatoria
Nella mappa delle regioni che presentano la piu’ ricca ”biodiversita”’ a tavola si classifica, infatti, al primo posto la Toscana con 463 specialita’ seguita sul podio da Veneto e Lazio (367) e Piemonte (365) ma ottimi posizionamenti si riscontrano per Campania (333). A seguire ci sono Liguria (295), Calabria (272), Sicilia (238), Emilia-Romagna (233), Puglia (222), Lombardia (209), Sardegna (172), Molise (159), Friuli-Venezia Giulia (151), Marche (147), Abruzzo (143), Trento (109), Bolzano (92), Basilicata (73) Umbria (70) e Val d’Aosta (31).
A prevalere tra le specialita’ ”salvate dall’estinzione” sono – sottolinea la Coldiretti – i 1.362 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1.263 verdure fresche e lavorate, 748 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 461 formaggi, 154 bevande tra analcoliche, liquori e distillati e 150 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.).
In dieci anni, rispetto al luglio 2000 quando e’ iniziato il lavoro di catalogazione a livello regionale, i prodotti censiti sono piu’ che raddoppiati grazie all’impegno degli imprenditori agricoli nel recupero delle tradizioni.
In dieci anni, rispetto al luglio 2000 quando e’ iniziato il lavoro di catalogazione a livello regionale, i prodotti censiti sono piu’ che raddoppiati grazie all’impegno degli imprenditori agricoli nel recupero delle tradizioni.