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Una proteina, già in commercio, che viene naturalmente prodotta dall'organismo ammalato di artrite reumatoide ha eliminato i sintomi in 20 giorni ma per adesso solo nei topi
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Forse è il caso di dire che non tutti i mali vengono per nuocere, oppure che chiodo scaccia chiodo.
Una proteina chiamata Gm-Csf, che viene prodotta dal corpo quando si scatena l’artrite reumatoide, ha mostrato la capacità di invertire gli effetti dell’Alzheimer. A scoprirlo uno studio dell’università della South Florida, pubblicato dal Journal of Alzheimer’s Research.
La correlazione tra l’artrite e la minore probabilità di Alzheimer era già stata notata, ma era stata attribuita ai farmaci antinfiammatori.
Ma in questo caso i ricercatori hanno trattato alcuni topi con problemi di memoria simili a quelli causati dall’Alzheimer con la proteina.
Dopo 20 giorni i topi a cui era stata somministrata la proteina non avevano più sintomi, e le placche beta amiloidi nel cervello si erano ridotte di più del 50%.
Persino il gruppo di controllo dei topi sani a cui era stata data la Gm-Csf aveva performance cognitive leggermente migliori. 
Il prossimo passo, facilitato dal fatto che la Gm.Csf è già usata come farmaco per alcuni tumori, sarà testare la proteina sull’uomo per verificare se ha gli stessi effetti positivi. Peraltro  uno studio pubblicato di recente ha mostrato che i geni associati all’artrite   proteggono da alcune infezioni.

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