Il dubbio che rimane è se i cittadini dell’Umbria siano troppo golosi o troppo pigri infatti gli umbri pesano sempre di più. Tra chi è obeso (11 adulti su cento) e chi è in sovrappeso (32 su cento) sono tanti gli umbri adulti in lite costante con la bilancia.
I corregionali di San Francesco di Assisi, che la storia ci ricorda come persona molta snella, sono rimasti sordi alle campagne dell’ “Obesity Day” che ha aperto sempre le sue porte per consigli gratuiti a chi insegue la linea perduta.
Un tasso di sovrappeso che è quattro punti sopra la media italiana ed un tasso di obesità che supera la media nazionale di un punto.
Ma c’è un dato che viene dal Progetto PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie Italiane) e che deve far riflettere: se si tiene conto dell’eccesso ponderale, cioè l’insieme di chi è in sovrappeso e di chi è obeso, fra gli adulti, emerge che in questa categoria gli uomini sono in stragrande maggioranza, ben 58 su cento, mentre le donne sono 29 sempre su cento.
Ecco l’identikit dell’umbro in eccesso ponderale: maschio, anziano, con basso livello di istruzione».
E’ il quadro che disegna Guido Monacelli, Presidente dell’Umbria dell’Associazione Italiana Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI) e Medico Nutrizionista della ASL 1 Regione Umbria, alla vigilia di “Obesity Day” che in Umbria, come nel resto d’Italia, apre le porte dei Centri di dietetica pubblici o no profit.
I dati del Progetto ‘Okkio alla Salute’, dicono che in Umbria su cento bambini sugli 8-9 anni, ben 35 sono in sovrappeso (come la media italiana) e 11 obesi (un punto in meno della media italiana).
Solo 3 bambini su cento raggiungono il livello ottimale di consumo giornaliero di frutta e verdura.
C’è da aggiungere che 51 madri su cento dei bambini in sovrappeso e 9 di quelli obesi considerano il proprio figlio normopeso.
Per quanto riguarda la frutta e verdura, cinque porzioni al giorno, solo 10 adulti su cento rispettano il consiglio.
Rimanendo fra gli adulti, bisogna sottolineare che i medici non hanno consigliato di perdere peso al 10 per cento degli obesi ed al 53 per cento dei sovrappeso.
Quindi quest’anno più che mai “Obesity Day” diventa un appuntamento da non perdere: domenica 10 e lunedì 11 ottobre nelle Unità Operative di Dietetica e Nutrizione Clinica e nelle Unità di Nutrizione Ospedaliere e Territoriali dell’ADI, gli esperti ADI saranno a disposizione per consigli ed informazioni gratuiti.
Ma non tutti i Centri in tutta Italia sono aperti nelle stesse date: per conoscere le date e gli indirizzi dei centri aperti in Umbria è possibile visitare il sito www.obesityday.org»
Ma in “tanto grasso” sembra ci sia un’eccezione: Gubbio.
La città dei “Ceri”si conferma in prima linea nell’educazione e nell’informazione alimentare a piccoli e grandi: sia sul piano scientifico con uno studio” pilota” a largo respiro- uno screening su settemila persone- sia su quello dell’organizzazione di iniziative che coinvolgono tutta la popolazione.
Lo screening ha preso in esame dati a distanza di venti anni. Ebbene, è emersa una sostanziale stabilità del BMI (l’indice di massa corporea) dei maschi di tutte le età e delle donne oltre i 60 anni; la riduzione del BMI nelle donne più giovani.
In pratica, i programmi di prevenzione del “Progetto Gubbio ben…essere!!” evidenziano questi risultati: – malnutrizione per difetto (riduzione del gozzo tiroideo dal 28 per cento al 4 per cento; prevenzione della spina bifida con l’utilizzo dei supplementi di acido folico periconcezionale superiore al 50 per cento).
– malnutrizione per eccesso (riduzione del BMI nelle donne e stabilità negli uomini; diminuzione dei valori di pressione arteriosa anche nei soggetti non trattati farmacologicamente).