In Italia si stima siano 350 mila i bambini e ragazzi con disturbi dell’apprendimento che pertanto necessitano di seguire un percorso didattico adeguato a formarsi con successo.
Un passo avanti importante è la legge, bipartisan, sulla dislessia che i senatori di maggioranza e opposizione, hanno presentato e commentato.
«Si tratta di una legge quadro – ha spiegato Guido Possa, presidente della Commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali – che interessa non solo i ragazzi e i loro genitori, ma anche gli insegnanti. Si punta infatti su una didattica personalizzata che cerca naturalmente di riabilitare i ragazzi, aiutandoli a superare i problemi».
Per il il senatore Franco Asciutti (Pdl), relatore del provvedimento ora «si apre un percorso nuovo, che mette in condizione le persone di uscire dalle proprie difficoltà. Attraverso questa legge eliminiamo tutte quelle improvvisazioni e approssimazioni che nel campo della dislessia troppo spesso si registrano.
Adesso possiamo dire di aver fatto un ulteriore passo verso la piena attuazione e rispetto dell’articolo 3 della nostra Costituzione».
Per la senatrice Pd Vittoria Franco, della Commissione cultura del Senato, prima firmataria del Ddl divenuto da poco legge, «ora la scuola ha i mezzi per intervenire con gli strumenti compensativi e dispensativi necessari per sopperire ai disturbi del bambino nell’apprendimento della scrittura, della lettura e del calcolo.
Saranno possibili piani di studio personalizzati che miglioreranno i rapporti di cooperazione tra scuola e famiglia fondamentali per superare le difficoltà del bambino nell’apprendimento». Con questa legge, conclude Vittoria Franco, «il Parlamento ha fatto un buon lavoro perchè ha messo al primo posto il bene dei bambini, la serenità delle famiglie, spesso sole di fronte al problema e la necessità di assicurare alle istituzioni scolastiche una professionalità in grado di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate».
- Redazione
- 17 Ottobre 2010
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