Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, l’Ue ha stabilito che non vi può essere una ulteriore deroga all’ innalzamento dei limiti, 10 millimetri per litro, chiesti dall’Italia sulla concentrazione di arsenico nelle acque a uso alimentare.
Possibili deroghe, ma soltanto per tempi limitati, sino a concentrazioni di 20 microgrammi per litro
Per questo anche tre acquedotti in Umbria dovrebbero essere chiusi.
Il rischio sono le possibili malattie, che può derivare dall’assunzione di acqua con valori troppo alti di arsenico.
La disposizione tassativa dell’unione europea è stata indirizzata il 28 ottobre scorso al ministero della salute, e riguarda in tutto 5 regioni e 128 comuni italiani (91 città del Lazio, 14 campani, 16 della Toscana, oltre i 3 in Umbria).
- Redazione
- 23 Novembre 2010
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