Il presidente dell’AVIS Comunale di Marsciano, Claudio Boggi, condivide le preoccupazioni del Presidente dell’AVIS di Massa Martana in merito alle conseguenze che deriveranno dall’apertura del nuovo ospedale comprensoriale di Pantalla per la riorganizzazione del Servizio relativo alle Unità di Raccolta Sangue.
Il Presidente Boggi ricorda che quando iniziò a prendere forma il progetto relativo alla costruzione di un nuovo ospedale comprensoriale che prendesse il posto delle due strutture esistenti a Marsciano e a Todi, ci si pose subito il problema, come AVIS, di cosa avrebbe significato per i Servizi di Raccolta Sangue e quali problematiche sarebbero potute sorgere da una eventuale riorganizzazione del servizio.
L’AVIS è sempre stata ferma sostenitrice che è il sangue che deve muoversi e non i donatori e che il Servizio di Raccolta Sangue deve essere il più possibile decentrato sul territorio per agevolare i donatori nel loro meritorio e insostituibile gesto di solidarietà, fermo restando tutti i requisiti minimi di sicurezza per la donazione e che sono, peraltro, previsti per legge.
Ci fu un confronto con le altre AVIS del comprensorio della Media Valle del Tevere, con le Istituzioni Locali e con le strutture AVIS Superiori sia Provinciale che Regionale. Ne scaturì un progetto che fu condiviso in larga parte da tutti i soggetti interpellati e che prevedeva il mantenimento delle due Unità di Raccolta Sangue di Marsciano e di Todi e l’eventuale apertura di un ulteriore Unità presso l’Ospedale di Pantalla con un servizio che avrebbe dovuto funzionare per 2 giorni a settimana per ogni struttura territoriale in modo da poter coprire l’intero arco settimanale nel comprensorio e quindi mettendo a disposizione dei donatori un servizio molto comodo e efficiente.
In tutti gli incontri che si sono svolti in questi ultimi quattro anni questa posizione sembrava essere stata ampiamente confermata sia dai rappresentanti politici comunali che regionali che anche dai vertici della ASL 2.
Durante l’ultima conferenza che si è tenuta poco tempo fa presso la sala dell’Oratorio Santa Maria Assunta di Marsciano e che verteva proprio sulla riorganizzazione degli spazi dell’ex Ospedale di Marsciano e che in base ad accordi fra Comune, Regione e ASL 2 saranno comunque destinati ad attività sanitarie (Casa della Salute) della presenza dell’Unità di Raccolta Sangue se ne è appena accennato e come se fosse una cosa della quale ancora discutere e valutare.
"Ci siamo informati – denuncia il presidente dell’Avis Boggi – ed effettivamente siamo venuti a conoscenza di un progetto per l’accentramento del servizio in un’unica struttura presso il nuovo Ospedale nel nome di un processo di razionalizzazione dei costi che poi spesso nascondono invece tagli di servizi. Questa prospettiva che l’AVIS Comunale di Marsciano non condivide assolutamente ci preoccupa moltissimo soprattutto in termini di riduzione del numero delle donazioni in quanto il territorio coperto dall’AVIS di Marsciano è molto particolare con una posizione del capoluogo fortemente decentrata verso sud e tutto il territorio con le sue numerose e popolose frazioni situate a nord con alcune di esse che già gravitano sul Perugino e sul Polo Ospedaliero di Perugia".
L’AVIS di Marsciano ha moltissimi soci che risiedono nel comune di San Venanzo. I donatori di di Marsciano che sono attualmente oltre 1000 e che fanno circa 1400 donazioni annue si troverebbero, quindi, nella stragrande maggioranza dei casi a dover percorrere molti chilometri in più con maggiori costi da sostenere e maggior tempo da destinare all’attività donazionale
"Per quanto riguarda Marsciano – sottolinea ancora Boggi – la permanenza di una Unità Raccolta Sangue non comporterebbe un eccessivo aggravio di costi in quanto la struttura (Casa della Salute) è già presente e destinata a servizio sanitari, una parte delle dotazioni utilizzate dalla USL2 è di proprietà dell’AVIS Comunale di Marsciano e concessa in comodato di uso gratuito alla stessa USL, e per quanto riguarda il Personale sarebbe solo da organizzare il servizio in modo che le aperture non siano sovrapposte a quelle delle altre Unità".
- Redazione
- 29 Novembre 2010
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