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Il giovane si è gettato dalla rupe; poche ore prima il Vescovo Giovanni Scanavino aveva diffuso la notizia che la sua ordinazione era stata sospesa per diretto intervento della Santa Sede
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Si è lanciato dalla rupe di Orvieto dopo il no all’ordinazione a sacerdote. Luca Seidita, giovane seminarista e segretario vescovile, ha spiegato così il suo gesto in una lettera lasciata nella sua camera presso la curiadella città del Duomo. Il corpo senza vita del giovane diacono è stato trovato ieri sera ai piedi della rupe.
Poche ore prima la sua mancata ordinazione sacerdotale era stato oggetto di un comunicato diffuso dalla diocesi di Orvieto-Todi, che anche TamTam aveva riportato. "Sua Eccellenza Mons. Giovanni Scanavino, vescovo di Orvieto-Todi – si leggeva nella nota dell’ufficio stampa della diocesi – ha comunicato che ‘l’ordinazione sacerdotale del diacono Seidita, prevista per il 7 dicembre prossimo, è stata sospesa e rimandata per diretto intervento della Santa Sede. Le ragioni saranno presto oggetto di chiarificazione e discernimento ecclesiale. Preghiamo perché don Luca – concludeva la nota – si possa presto riprendere da questa grande prova".
Il giovane ha lasciato una lettera: "Volevo diventare sacerdote e tutta la mia vita è stata dedicata a questo, ma mi è stato negato", così ha scritto Seidita.  Sottolinea poi di essere "fragile" e chiede che le persone in terra preghino per lui e che il Signore lo perdoni. Seidita – secondo quanto si è appreso questa mattina – ringrazia il vescovo di Orvieto chiamandolo "padre Giovanni" e chiede di essere sepolto a Matino, dove vuole essere portato dai genitori, che sono arrivati ad Orvieto dove hanno incontrato il vescovo, mons. Giovanni Scanavino.

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