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Lettera confessione di un militante della sinistra del paese più a sinistra dell'Umbria
casa-diavolo

Sul Blog di Jacopo Fo nelle pagine web del Fatto Quotidiano è apparsa una lettera che testimonia le scissioni che hanno attraversato la sinistra in Umbria.
La storia, in breve, parla della casa del Popolo di Casa del Diavolo, un abbinamento che qualcuno potrebbe vedere come causa di tutto.
Un militante presenta la situazione così “Trentun anni fa mi sono trasferito a vivere a pochi chilometri da Casa del Diavolo, ridente paese della Cintura Rossa a nord di Perugia. Una catena di paesi nati sull’antica strada romana che si sono sviluppati negli anni ’50 con i mezzadri che abbandonavano i latifondi dove si faceva la fame. Gente dura, 80% comunisti. C’era la Casa del Popolo e il c’era il Mulino Popolare. Una Casa del Popolo costruita lavorando la domenica e tassandosi, prima che fosse costruita la chiesa, perché da queste parti Marx viene prima di Dio”.

“Poi arrivarono le scissioni. I compagni dissidenti uscirono dal Pds e aderirono a Rifondazione Comunista”.. “Comunque, a questo punto, i compagni della sezione decidono di costruire una nuova Casa del Popolo. Riescono a ottenere dal Pds un indennizzo di 69 milioni di lire per la vecchia Casa”… “la battezzano Casa dei Popoli (così ci si confonde con la Casa del Popolo, e si danno gli appuntamenti sbagliati. Per fortuna sono vicine). Mesi di lavoro di decine di compagni, partendo da un capannone industriale sgarrupato e con una discarica  intorno”.
“Passa il tempo e succede l’impensabile: i Comunisti Italiani (Pdci) si scindono dal Prc e guarda caso, molti tra quelli che si erano maggiormente impegnati per costruire la Casa del Popolo, si trovano un’altra volta senza casa.
Epporcamiseria! E stavolta non c’è neppure un indennizzo! Poi la storia va avanti. Recentemente la Casa dei Popoli è ben poco vissuta. Si mormora addirittura che Prc la voglia vendere.
Poi ecco che, buona notizia, Prc e Pdci hanno formato la Federazione della Sinistra. E vai! Il problema sarebbe risolto, i divorziati tornano assieme e si può ripartire con la Casa dei Popoli come una volta. Invece no, perché contemporaneamente un gruppo di compagni dei Comunisti Italiani sono passati a Sel di Vendola".

Amara la conclusione: "Oggi i compagni di Casa Del Diavolo, dopo tutte queste scissioni e rotture, sul piano umano sono delusi, amareggiati. Qui l’iniziativa politica è ridotta al lumicino. Non c’è più fiducia in nessuno, al di là dei discorsi. Questo paese è stato massacrato da logiche di politiche che per i più sono incomprensibili, aliene."

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