Il mondo del calcio italiano è stato all’onore delle cronache, in questi giorni, per qualcosa di più importante che non lo sciopero dei calciatori.
La FIGC – Federazione Italiana Gioco Calcio, infatti, per vederci più chiaro sulle ipotizzate connessioni tra la Sla ed il gioco del pallone, ha contribuito al finanziamento di alcuni studi sulla malattia e uno di questi hanno appena portato ad un risultato molto importante.
Come riferisce l’osservatorio malattie rare, sulla prestigiosa rivista Neuron è appena stato pubblicato uno studio italo americano che mostra l’esistenza di un altro gene coinvolto nella forma familiare della malattia, oltre ai tre già noti.
La scoperta aiuta a trovare una spiegazione ai meccanismi d’azione che sono alla base della malattia andando in particolare a confermare il sospetto già avanzato da tempo che la morte dei motoneuroni sia dovuto ad un accumulo di sostanze prodotto nel normale meccanismo cellulare ma che, proprio a causa della mutazione genetica, non vengono correttamente smaltite.
C’è insomma del materiale di scarto cellulare che ‘avvelena’ ed infine uccidere i motoneuroni causando l’immobilizzazione progressiva del malato.
Lo studio è firmato da alcuni dei più grandi esperti italiani della malattia, tra questi Adriano Chiò e Andrea Calvo, del Centro SLA del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino e Ospedale Molinette, Gabriele Mora, della Fondazione Maugeri, Mario Sabatelli del Policlinico Gemelli e membro di Icomm Onlus, associazioni di ricerca sulle malattie del motoneurone