Un quasi accorpamento dell’Ostetricia di Spoleto con quella di Foligno è stata la conseguenza più immediata di un presunto caso di malasanità avvenuto nella città della Rocca che, però, ancora oggi non avrebbe determinato l’intervento formale della magistratura, nonostante la denuncia sia avvenuta sabato scorso.
Nell’ospedale spoletino sarebbe accaduto che una donna avrebbe subito un “raschiamento”, nella erronea convinzione che avesse subito una interruzione spontanea della gravidanza, sulla base di analisi “vecchie” poi smentite da quelle più recenti che sembrano confermare il perdurare del sospetto di una gravidanza extrauterina.
La direzione sanitaria della Usl3 avrebbe aperto una indagine interna, ma nel frattempo il primario di Foligno, che copre “a scavalco” anche la sede spoletina, dopo il pensionamento del precedente primario, ha avocato all’ospedale folignate i casi più a rischio.