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Infranta, secondo un'indagine Istat del 2010, la barriera del 50% degli italiani che naviga su internet; effetti a cascata anche nel commercio
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Una famiglia italiana su due naviga su internet.
L’indagine dell’Istat su "Cittadini e nuove tecnologie" condotta a inizio 2010 infrange una importante barriera psicologica.
A quindici anni dalla nascita del Web la rete finalmente entra nelle case della maggioranza degli italiani e più precisamente nel 52,4% delle famiglie. Un traguardo emblematico se pensiamo che solo dieci anni fa gli internauti, come allora venivano chiamati, erano poco più di dieci milioni.
Altri i numeri interessanti contenuti nel rapporto. Come ad esempio l’ingresso sempre più massiccio di tecnologia nelle nostre case. Il pc è un «oggetto» che è entrato in sei famiglie su dieci, le console raggiungono il 21% mentre per televisori e cellulari si confermano percentuali bulgare (rispettivamente il 95% e l’85 per cento).

Molti di questi gadget oggi consentono l’accesso alla rete. Il che potrebbe stimolare ulteriormente la domanda di internet e magari indurre osservatori e centri di ricerca a concentrarsi sui comportamenti degli internet users.
Qualche altra indicazione significativa è già contenuta tra le pagine del rapporto Istat diffuso nei giorni scorsi «Il 45% degli utenti di internet – si legge nello studio – utilizza siti di social networking, il 36,7% inserisce messaggi in chat, blog, newsgroup o forum di discussione online e il 26,8% utilizza i servizi di instant messaging». In sostanza, il web viene usato molto per comunicare: reti sociali come Facebook, Twitter e Myspace cominciano anche in Italia a diventare rilevanti.
Altre attività che descrivono il "consumo" di web sono legate all’informazione e ai servizi. Ad esempio, interessanti le percentuali di chi accede al web per informarsi sui viaggi (45,1%) o su acquisti da fare, per leggere o scaricare giornali, news, riviste (44%) o giocare (41,2%).

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