Secondo l’Inca Cgil dell’Umbria, lo Spi Cgil di Perugia e la Cgil provinciale, c’è una situazione di grave disagio per moltissimi invalidi “veri”, fortemente penalizzati dalle nuove procedure e dai tanti passaggi burocratici introdotti dalla nuova normativa: “Contrasto alle frodi in materia di invalidità civile”
Franca Gasparri, coordinatore regionale dell’Inca Umbria, Oliviero Capuccini, segretario generale dello Spi Cgil di Perugia e Tiziana Ciabucchi della Cgil provinciale – “ad essere puniti qui sono i veri invalidi che hanno visto dilatarsi enormemente i tempi e complicarsi le procedure per ottenere quanto spetta loro per legge.
Oggi, con le nuove regole – spiegano ancora i tre – una pratica per una domanda di invalidità civile, handicap o disabilità deve essere esaminata tre volte, prima dai medici delle Asl, poi da quelli dell’Inps e infine dalla sovrintendenza medica nazionale a Roma.
Franca Gasparri, coordinatore regionale dell’Inca Umbria, Oliviero Capuccini, segretario generale dello Spi Cgil di Perugia e Tiziana Ciabucchi della Cgil provinciale – “ad essere puniti qui sono i veri invalidi che hanno visto dilatarsi enormemente i tempi e complicarsi le procedure per ottenere quanto spetta loro per legge.
Oggi, con le nuove regole – spiegano ancora i tre – una pratica per una domanda di invalidità civile, handicap o disabilità deve essere esaminata tre volte, prima dai medici delle Asl, poi da quelli dell’Inps e infine dalla sovrintendenza medica nazionale a Roma.
Una procedura che non solo comporta costi molto più elevati di prima (quando erano i Comuni a gestire le pratiche insieme alle Asl), ma che soprattutto crea spesso dei tempi di attesa “pazzeschi”.
“Abbiamo casi, anche qui in Umbria – spiega ancora Franca Gasparri – di persone che hanno dovuto aspettare fino a sette mesi per una visita e tra questi anche un malato oncologico che per legge andrebbe chiamato entro 15 giorni”.
C’è anche il problema dei controlli agli invalidi che hanno già il diritto acquisito al sostegno economico.
Anche qui – sostengono Spi, Cgil e Inca – è sacrosanto cercare di scoprire i falsi invalidi, ma che senso ha chiamare alle visite tutti quanti, facendoli spostare talvolta anche per molti chilometri? Che senso ha scomodare anche chi è senza gambe, i tetraplegici, i sordomuti, i ciechi assoluti o le persone affette da nanismo? ”
Anche qui – sostengono Spi, Cgil e Inca – è sacrosanto cercare di scoprire i falsi invalidi, ma che senso ha chiamare alle visite tutti quanti, facendoli spostare talvolta anche per molti chilometri? Che senso ha scomodare anche chi è senza gambe, i tetraplegici, i sordomuti, i ciechi assoluti o le persone affette da nanismo? ”