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Marche, Toscana e Umbria non si differenziano in modo significativo dalla media Ocse per quanto riguarda le capacità dei quindicenni in lettura, matematica e scienze
libri
Un’indagine, promossa dall’Ocse e realizzata dall’Invalsi (il Rapporto nazionale Pisa 2009), è tornata nell’ultima edizione a valutare la capacità degli studenti di comprendere e utilizzare  quanto appreso dai testi scolastici.
Si è notato un miglioramento si è registrato soprattutto in matematica e in scienze. Per queste materie è aumentato il punteggio medio (+17 punti in matematica, +13 punti in scienze), sono anche diminuiti gli studenti sotto il livello 2 (i cosiddetti “somari”) e sono aumentati gli studenti molto bravi.

Per quanto riguarda la lettura, rispetto al 2000,  non si registra alcun miglioramento, né con riferimento al punteggio medio, né con riferimento alla percentuale di studenti che si collocano sotto il livello 2, ovvero il livello base di competenza. 
Ma a confronto con l’ultima rilevazione, quella del 2006, anche in lettura si osserva un miglioramento. Dal 2000 al 2006, infatti, si era registrato un calo progressivo della performance, che invece, nel 2009, è risalita ai livelli del 2000.
Livelli, per tutte le materie, che sono comunque sotto la media OCSE.

Ma questo miglioramento non è distribuito uniformemente in tutto il territorio nazionale.

I dati Pisa 2009 confermano il divario fra Nord e Sud ma è nelle regioni meridionali che il miglioramento si è registrato soprattutto  (anche se non in tutte le regioni), mentre al Nord soltanto gli studenti del Nord Ovest hanno ottenuto un punteggio più alto rispetto alle precedenti rilevazioni.

L’area del Centro si caratterizza come “centrale” anche dal punto di vista della performance degli studenti, la cui media, infatti, si colloca fra quella degli studenti del Nord e quella degli studenti del Sud.
Al suo interno, tuttavia, le regioni si differenziano: il Lazio è la regione che ottiene risultati più bassi rispetto alle altre; infatti questa regione si colloca in linea con la media italiana, ma sotto la media Ocse, mentre Marche, Toscana e Umbria non si differenziano in modo significativo dalla media Ocse.
Per l’Umbria il dato è positivo anche perché dal 2000 la percentuale di studenti immigrati di prima e seconda generazione è  aumentata in modo significativo rispetto al 2000 e questi nelle altre regioni tendono a trascinare in basso i risultati delle valutazioni, cosa che invece non ha penalizzato il dato umbro
 

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