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Tre dirigenti patteggiano la pena di fronte al Gup, per altri due gli atti tornano alla procura
acciaierie-terni

Alla Tk-Ast di Terni sembra che la sentenza di Torino sul rogo all’acciaieria abbia portato sfortuna.
Si è infatti conclusa  con  una condanna, patteggiata, a un anno di reclusione ciascuno (pena sospesa) per omicidio colposo di tre dirigenti locali  l’indagine per l’incidente sul lavoro, avvenuto il primo dicembre del 2009, nel quale morì un operaio di 31 anni, Diego Bianchina. Il Gup ha invece rimesso gli atti al pubblico ministero per quel che riguarda la posizione di due altri dirigenti.

E’ stata dunque una carenza nel sistema di prevenzione degli incidenti del lavoro a contribuire alla morte di Bianchina.
Tali carenze non avrebbero consentito di prevenire  le esalazioni scaturite dal contatto dell’acido cloridrico con del sale sodio solfidrato contenuto in un contenitore che non sarebbe stato pulito a dovere

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