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Il contrasto d'opinioni sulle soluzioni da dare al problema della alimentazione della centrale elettrica diventa scontro tra due formazioni che apppartengono alla maggioranza nel Consiglio Regionale dell'Umbria
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La storica litigiosità delle coalizioni politiche italiana è quasi mai causata da contrasti su problemi concreti e quella che sta nascendo nella maggioranza che sostiene la Presidenza di Catiuscia Marini alla Regione Umbria sembra non fare eccezione, anche se ruota intorno ad una questione che interessa l’economia concreta: sia essa quella rappresentata dai lavoratori, diretti ed indiretti, della centrale Enel di Bastardo sia quella agri turistica della zona intorno alla centrale. A far da cornice l’aria che respirano le popolazioni.

La questione ovviamente non è tutta qui e lo rivela l’approccio del capogruppo del Psi, Massimo Buconi, sceso a difendere l’assessore regionale Rometti, che tira in ballo i risultati elettorali recenti.
“Le critiche strumentali che vengono da una parte della maggioranza ed espresse dal capogruppo regionale dell’Idv Dottorini, non creano problemi al Psi, ma vanno ad incrinare il rapporto tra il cittadino e i suoi rappresentanti di Governo minando l’autorevolezza del Governo regionale in un momento in cui la qualità dei problemi ne richiede invece tantissima”.
Massimo Buconi, punta il dito in particolare contro quelle iniziative e prese di posizione che “sulla stampa e nei territori prendono puntualmente di mira le decisioni di assessorati importanti, come quello guidato con competenza da Silvano Rometti, colpevole – sottolinea Buconi – di realizzare le indicazioni approvate dalla Giunta e fortemente volute dal Consiglio”.

“Ma ora, da socialisti – afferma il capogruppo regionale -, chiediamo a gran voce al centrosinistra e alla Giunta regionale di fare chiarezza e di prendere posizione contro coloro i quali, gli stessi che hanno provato il trabocchetto di Città di Castello, ogni giorno cercano di rallentare e intorpidire il lavoro del Governo regionale”.

Per Buconi la tornata elettorale amministrativa “ha dimostrato in maniera inequivocabile che il centrosinistra unito vince, mentre sono bocciate dagli elettori quelle forze politiche che provano a spaccare la coalizione in alcuni territori.
Il caso dell’Idv a Città di Castello è sotto gli occhi di tutti. In quella città – sottolinea Buconi – il partito socialista ha ottenuto un grande risultato perché gli è stato riconosciuto il ruolo locale e
regionale di alleato che unisce, sa governare e che ha la forza di riformare.
Il voto amministrativo – prosegue – ha messo in risalto la volontà di un elettorato umbro di centrosinistra che non ne vuole sapere più di spaccature strumentali, personalistiche e di diatribe di parte”.

A rendere chiaro il motivo dei rapporti guastati l’affermazione per cui le iniziative “strumentali” dell’Idv “mettono a rischio i piani di sviluppo e anti-crisi per favorire nuova occupazione (green-economy) e il mantenimento di quella già esistente (vedi il caso della Centrale Enel di Gualdo Cattaneo).
Tutto questo – sottolinea – per tentare di garantire qualche voto in più a quelli che sembrano molto indecisi circa le collocazioni politiche, specie in prossimità di tornate elettorali.”

La polemica, che non sembra destinata a finire presto e su cui sicuramente anche altre forze politiche faranno i loro esercizi, è destinata a lasciare ovviamente ai margini i problemi veri che da una parte e dall’altra interessano le popolazioni.
Infatti la replica di Dottorini non s’è fatta attendere “Per una volta Buconi mi trova d’accordo.
In effetti c’è un problema: c’è un assessore all’Ambiente che punta la sua politica su inceneritori e carbone, evitando di rispondere a qualsiasi interrogazione che riguarda le emergenze ambientali della nostra regione, da Gualdo Cattaneo a Bettona e Marsciano, da Belladanza e Pietramelina al metanodotto Snam.
Questo qualche problema lo pone e per questo sarebbe importante innanzitutto comprendere le motivazioni del blitz che ha portato poche settimane fa a modificare il Piano dei rifiuti contro tutti gli accordi di maggioranza”.

“Purtroppo – continua Dottorini – le scelte che l’assessore Rometti sta perpetuando in materia di energia, e in particolare per quanto riguarda la Centrale Enel di Gualdo Cattaneo, vanno a contraddire decisioni prese dalla maggioranza di centrosinistra nella passata legislatura.”che “si è espressa contro il ‘progetto di co-combustione a biomasse agricole previsto per la centrale Pietro Vannucci’ e che tra l’altro ha impegnato la Giunta regionale ‘a non bruciare nella centrale di Ponte di Ferro rifiuti (cdr) o altro materiale inquinante ulteriore rispetto a quello già attualmente in uso’. Tra l’altro quella mozione chiedeva anche che venisse realizzata una indagine epidemiologica per verificare malattie e patologia presenti nell’area della centrale”.

 

 

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