1. Far evolvere positivamente il rapporto di integrazione fra l’Università e il sistema sanitario umbro a partire dalle due aziende ospedaliere di Perugia e Terni al fine di accrescere l’attività di assistenza e di cura, soprattutto nelle sue eccellenze specialistiche, quelle di ricerca scientifica e didattica mettendo a leva un rapporto più virtuoso fra le due Aziende ospedaliere e l’Università capace di valorizzare l’apporto del personale ospedaliero e universitario interessato e proiettare il Polo ospedaliero umbro ad un livello di eccellenza nazionale capace di qualificare il servizio sanitario umbro e su di esso e per esso attrarre anche risorse aggiuntive di carattere statale ed europeo.
Per questo è bene definire un unico protocollo di intesa fra Regione e Università attraverso il quale, anche con il supporto di una specifica normativa di legge regionale, regolare in modo uniforme i rapporti di integrazione fra le due aziende ospedaliere di Perugia e di Terni e la Facoltà di Medicina.
Questo dovrebbe consentire di mantenere l’autonomia delle due aziende ospedaliere ma al tempo stesso, attraverso uno specifico organo di indirizzo regionale, regolare ruoli e funzioni specifiche e condivise per ciascuna delle due aziende evitando duplicazioni e riducendone quelle separazioni e diffidenze che stanno caratterizzando l’esperienza attuale.
Su questa questione ci sarà un nuovo incontro specifico il 9 giugno per consentire alle Regione di presentare al sindacato una proposta ufficiale sulla base della quale avviare un confronto concreto.
2. Completare gli investimenti per modernizzare e semplificare la rete ospedaliera umbra e conseguire l’obiettivo ottimale di 2 ospedali regionali, cinque per l’emergenza e l’urgenza e 6 di comunità e riabilitazione, passando, in 20 anni, da 24 a 13 ospedali.
La Cisl quindi ritiene opportuna la scelta di fare un nuovo ospedale unico nei due territori del Lago Trasimeno e di Narni-Amelia a condizione che, come si è fatto per Pantalla, si definiscano per essi funzioni complementari alla rete ospedaliera attuale al fine di potenziare le carenze dei servizi attuali come ad esempio l’attività di riabilitazione, di ortopedia, di chirurgia pediatrica e oncologica e ridurre così il peso e i costi dell’attuale mobilità passiva dei cittadini che vanno a curarsi fuori regione.
Così come urgente è l’esigenza di procedere all’ammodernamento dell’ospedale di Terni ormai divenuto il più “vecchio” della rete ospedaliera umbra.
3. Per la Cisl è importante sviluppare ulteriormente una politica di potenziamento dei servizi sanitari nel territorio (assistenza domiciliare, lungodegenza, residenze per anziani, salute mentale, malattie dell’invecchiamento, dipendenze, prevenzione/educazione), valorizzando il sistema dei Distretti sanitari nelle zone, anche adottando specifici modelli partecipativi, e i Centri salute nei comuni, promuovendo, a quest’ultimo livello, utili collaborazioni fra servizio sanitario e medici di famiglia anche al fine di migliorare l’appropriatezza delle cure e ridurre le liste di attesa anche con un utilizzo più intenso delle strutture e tecnologie attuali.
Infine, la Cisl sollecita decisioni concrete su unificazione dei Cup, struttura unica di pronto soccorso, elisoccorso, rapporto di collaborazione nuovo con le cliniche private, Aus (Azienda Umbria Sanità), superamento del precariato, qualificazione della contrattazione di secondo livello nelle aziende sanitarie, integrazione socio sanitaria e gestione condivisa del Fondo per la non autosufficienza che deve essere alimentato anche da uno specifico Fondo nazionale per il quale il Governo nazionale non sta dando le risposte necessarie.