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Tutti parlano di cetrioli, frutta e verdura ed ora anche d'acqua, ma l'unico prodotto su cui il batterio s'è trovato è stato la carne di "cervo" insaccata
salame-di-cervo

Avevamo espresso tempestivamente i nostri dubbi sul fatto che fossero i cetrioli il veicolo dell’infezione del batterio killer che s’è poi rivelato essere la combinazione di due diversi  batteri Escherichia coli .
Viceversa avevamo supposto che il pericolo di annidasse nella manipolazione di qualche cibo, trasporto e conservazione per la fase di inquinamento, preparazione di cibi per la fase di infezione umana.

Ora il Ministro della Salute italiano rivolgendosi agli italiani che per ragioni improrogabili dovessero recarsi nel nord della Germania, nella zona di Amburgo, raccomanda di osservare delle semplici norme di sicurezza alimentare, come “non consumare in loco verdura e frutta crude e di non bere acqua di rubinetto, finchè la causa dell’epidemia non sarà stata accertata”.

In qualche modo però la raccomandazione suona in contraddizione col fatto che il “batterio killer” ha fatto registrare il primo caso di “prodotto infetto” anche in Italia “è stata segnalata la presenza di un batterio di E.coli produttore di tossine su un salame di cervo prodotto in Italia, sul quale si sta procedendo ad effettuare le necessarie indagini”.
E’ pur vero che il Ministro Fazio ha poi rassicurato: “qualsiasi correlazione con l’epidemia nella zona di Amburgo è comunque altamente improbabile sia per la tipologia del prodotto, sia per la zona di provenienza”, ma il caso italiano potrebbe essere illuminante e costituire un indizio da seguire.

E’ pur vero che è da escludere che sia stato il salame di cervo italiano a causare il problema in Germania, ma è altrettanto vero che fino ad ora il batterio, oltre che nei malati, s’è manifestato solo in una carne conservata e non su frutta e verdura nè nell’acqua.
Da notare che spesso gli insaccati di animali "selvatici" non sono composte al 100% dalle carni degli animali che appaiono nell’etichetta.
E spesso gli animali sono imbottiti di antibiotici dalla nascita, il che facilita la mutazione dei batteri, che così si difendono da attacchi che imparano a riconoscere ed aggirare, da innocui a pericolosi.

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