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Trovato, sembra, un veicolo dell'infezione non si parla del dove è nato l'Escherichia coli modificato che resiste agli antibiotici
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Sulla vicenda del batterio killer c’è qualcosa che non quadra.
Se un’auto, guidata da un automobilista ubriaco, investe un pedone di chi è la colpa? Dell’auto o del guidatore?
L’ovvia risposta a questa domanda dovrebbe essere messa a confronto con le dichiarazioni delle autorità: i veicoli del batterio killer sono, ora, i germogli di soia. Si è quindi trovata l’auto, ma il guidatore chi è?

Nel riserbo quasi generale che circonda la vicenda, con gli organi di informazione che ripetono a pappagallo le dichiarazioni delle autorità, si è distinto l’Enpa, l’ente di protezione degli animali che ha sottolineato come l’Escherichia coli sia un batterio che vive nell’intestino dei mammiferi e che si diffonde nell’ambiente, e si trasmette dunque ai vegetali, attraverso le deiezioni utilizzate per concimare i campi.

Cosa nota da tempo ma la novità è che la variante isolata dagli scienziati tedeschi, mai individuata prima, presenta un alto tasso di resistenza agli antibiotici.
Quindi o la variante si è sviluppata dopo che è avvenuto il contatto dei vegetali con le deiezioni animali ( dell’uomo compreso) o era già presente nelle deiezioni.

L’Enpa sottolinea che le massicce dosi di antibiotici somministrate agli animali da reddito attraverso i mangimi potrebbero essere responsabili anche delle mutazioni genetiche che hanno reso il batterio più resistente alle terapie mediche.
Stesso discorso si potrebbe fare con gli umani
Resterebbe quindi da verificare se il batterio s’è trasformato nella fase di germinazione della soia.
In tutti casi si andrebbero a toccare importanti attività: gli allevamenti animali, le abitudini di cura delle persone o la produzione, magari con tecniche ogm, delle sementi.
Ma se non si scopre dove nasce l’Escherichia coli modificato, tra un po’ lo troveremo in altri “veicoli”.
Ed allora è necessario non interrompere la ricerca su quel farmaco, già esistente, che potrebbe sconfiggere il batterio.

 

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