Sulla grande stampa, del famoso “metodo di Bella” per la cura dei tumori non si parla più.
In effetti a seguire l’argomento sui blog si resta sconcertati: è un succedersi di persone che dicono di essere guarite e di altre che gridano contro un’illusione pericolosa.
L’impressione è che entrambi i gruppi siano in buona fede ma che, malati di integralismo, non considerino una certezza ed una possibilità.
La certezza è che il buon Dio o la Natura hanno creato gli uomini uno diverso dall’altro.
La possibilità, posto che in ognuno di noi ci siano: geni, proteine e quant’altro conosce la scienza in un mix che non si replica, che tutto questo meccanismo non viva automaticamente, ma sia in qualche modo regolato o almeno influenzato da un centro nervoso guidato dalla coscienza o dal sub conscio.
Solo così si possono spiegare i diversi e contrastanti risultati di metodi di cura tanto diversi: quello dell’oncologia “ufficiale” e quello “Di Bella”.
In effetti a seguire l’argomento sui blog si resta sconcertati: è un succedersi di persone che dicono di essere guarite e di altre che gridano contro un’illusione pericolosa.
L’impressione è che entrambi i gruppi siano in buona fede ma che, malati di integralismo, non considerino una certezza ed una possibilità.
La certezza è che il buon Dio o la Natura hanno creato gli uomini uno diverso dall’altro.
La possibilità, posto che in ognuno di noi ci siano: geni, proteine e quant’altro conosce la scienza in un mix che non si replica, che tutto questo meccanismo non viva automaticamente, ma sia in qualche modo regolato o almeno influenzato da un centro nervoso guidato dalla coscienza o dal sub conscio.
Solo così si possono spiegare i diversi e contrastanti risultati di metodi di cura tanto diversi: quello dell’oncologia “ufficiale” e quello “Di Bella”.
A rilanciar l’argomento è stata, in modo molto cauto, l’agenzia stampi Agi la quale scrive che “Il metodo Di Bella (MDB) per la cura dei tumori e’ stato uno degli argomenti di cui si e’ discusso al 4ˆ congresso mondiale di oncologia che si e’ svolto a Dalian, in Cina, dal 22 al 25 maggio, presenti esponenti internazionali della ricerca sul cancro tra cui il Nobel Andrew Schally.
Giuseppe Di Bella – figlio dello scomparso Luigi di Bella, autore del contestato metodo di cura che prese il suo nome, oggetto di attenzione e polemiche in Italia alla fine degli anni 90 – e’ stato invitato a presiedere la seduta 4 della quinta sezione del congresso "Clinical Update on Combination Cancer Therapy (terapie antitumorali innovative e integrate)" in cui sono state presentate, a cura della Fondazione Di Bella, tre diverse relazioni scientifiche (http://www.metododibella.org/cms-web/upl/doc/Documenti-inseriti-dal-2-11-2007/4%20BITS%20CONGRESSO%20MONDIALE%202011.pdf).
"Sono stati presentati carcinomi della mammella guariti stabilmente unicamente con MDB, senza intervento – dichiara il dottor Giuseppe Di Bella – leucemie linfatiche guarite da 10 anni, un incremento tra il 200 e il 300% delle mediane di sopravvivenza dei carcinomi polmonari NSCLC rispetto ai dati ufficiali reperibili in letteratura. “
Giuseppe Di Bella – figlio dello scomparso Luigi di Bella, autore del contestato metodo di cura che prese il suo nome, oggetto di attenzione e polemiche in Italia alla fine degli anni 90 – e’ stato invitato a presiedere la seduta 4 della quinta sezione del congresso "Clinical Update on Combination Cancer Therapy (terapie antitumorali innovative e integrate)" in cui sono state presentate, a cura della Fondazione Di Bella, tre diverse relazioni scientifiche (http://www.metododibella.org/cms-web/upl/doc/Documenti-inseriti-dal-2-11-2007/4%20BITS%20CONGRESSO%20MONDIALE%202011.pdf).
"Sono stati presentati carcinomi della mammella guariti stabilmente unicamente con MDB, senza intervento – dichiara il dottor Giuseppe Di Bella – leucemie linfatiche guarite da 10 anni, un incremento tra il 200 e il 300% delle mediane di sopravvivenza dei carcinomi polmonari NSCLC rispetto ai dati ufficiali reperibili in letteratura. “
Si tratterebbe di uno studio che, sinteticamente, presenta questi risultati:
100% di remissioni per carcinomi allo stadio I e II ( non trattati chirurgicamente !! )
94% di remissioni per carcinomi asportati chirurgicamente e poi trattati unicamente con MDB
50% sopravv. a 5 anni del carcinoma in fase metastatica.
100% di remissioni per carcinomi allo stadio I e II ( non trattati chirurgicamente !! )
94% di remissioni per carcinomi asportati chirurgicamente e poi trattati unicamente con MDB
50% sopravv. a 5 anni del carcinoma in fase metastatica.
I risultati sarebbero stati ottenuti, secondo Di Bella Junior, “dallo studio osservazionale retrospettivo riguardante 122 casi di "carcinoma mammario", 92 dei quali riguardanti pazienti giunti in cura allo studio medico della Fondazione – di cui abbiamo valutato caratteristiche istologiche, immunoistochimiche, grado nucleare, differenziazione, esami ematochimici, efficacia terapeutica (valutando Remissione/Stabilità/Progressione,) performance status, e sopravvivenza a 5 anni rapportata alla stadiazione – secondo l’American Joint Committee on Cancer Staging 7 th) – e di 30 cartelle cliniche che hanno ottenuto da tribunali l’erogazione gratuita del MDB per perizie giurate “
Sempre secondo Di Bella “la "5 years Survival Rate" (sopravvivenza osservata a 5 anni dalla diagnosi) per tumori al IV stadio (metastatici), risulta del 50% con MDB rispetto al 19,9% diffuso dal National Cancer Institute attraverso il progetto SEER relativo al periodo 1999-2006.
Sempre secondo Di Bella “la "5 years Survival Rate" (sopravvivenza osservata a 5 anni dalla diagnosi) per tumori al IV stadio (metastatici), risulta del 50% con MDB rispetto al 19,9% diffuso dal National Cancer Institute attraverso il progetto SEER relativo al periodo 1999-2006.
Particolarmente rilevante il dato nei casi clinici (9) allo Stadio I e II (stadio iniziale) che in precedenza non avevano subito alcun trattamento, né terapeutico, né chirurgico.
UNICAMENTE trattati con MDB (terapia di prima linea) il 100 % ha registrato una risposta positiva (remissione) (nella letteratura scientifica non esistono casi di tumori solidi risolti unicamente con terapie farmacologiche ).
UNICAMENTE trattati con MDB (terapia di prima linea) il 100 % ha registrato una risposta positiva (remissione) (nella letteratura scientifica non esistono casi di tumori solidi risolti unicamente con terapie farmacologiche ).
Oltre all’importanza del risultato in sè, unico nel suo genere, un’ulteriore valenza potrebbe essere acquisita dalla considerazione che tale trattamento, se adottato come terapia di prima linea nella prassi clinica, consentirebbe praticamente di "azzerare" i rischi di disseminazione neoplastica, potenzialmente insiti nella pratica chirurgica, ed evitare infine alle pazienti un’intervento di asportazione che viene vissuto, nella stragrande maggioranza dei casi, come una vera e propria amputazione.
Analogamente, il gruppo di pazienti (39) allo stadio iniziale che ha utilizzato il MDB come terapia adiuvante (quindi dopo l’intervento operatorio, e a scopo preventivo di recidive) ha registrato il 94% di remissioni (38 casi su 39).
L’unico caso di progressione si è verificato in una paziente che, dopo due anni di cura, ha interrotto bruscamente, e di propria iniziativa, il trattamento terapeutico, vanificando i risultati fino a quel momento ottenuti ed esponendosi così alla ripresa della malattia.”
L’unico caso di progressione si è verificato in una paziente che, dopo due anni di cura, ha interrotto bruscamente, e di propria iniziativa, il trattamento terapeutico, vanificando i risultati fino a quel momento ottenuti ed esponendosi così alla ripresa della malattia.”
Una delle premesse a questo articolo ha avuto ora una importante conferma.
Sul Corriere della Sera.it si scrive, proprio oggi, che “ogni tumore è diverso dall’altro, tanto da essere oggi considerato una malattia "rara": ha una sua "carta di identità genetica" e si comporta, nei confronti della terapia, in maniera differente.”
Resta ora da convincersi che il corpo umano non è una macchina senz’anima
Sul Corriere della Sera.it si scrive, proprio oggi, che “ogni tumore è diverso dall’altro, tanto da essere oggi considerato una malattia "rara": ha una sua "carta di identità genetica" e si comporta, nei confronti della terapia, in maniera differente.”
Resta ora da convincersi che il corpo umano non è una macchina senz’anima