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Federcaccia e Coldiretti esprimono le loro diverse opinioni in vista delle decisioni finali della Giunta Regionale
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La questione caccia continua a movimentare le cronache di queste giornate estive in Umbria con posizioni diversificate.
Coldiretti Umbria esprime il proprio sostegno al testo preadottato dalla Giunta regionale riguardo al prossimo calendario venatorio. Pur tenendo conto delle esigenze del mondo venatorio – spiega Coldiretti – non si può non considerare il legittimo diritto degli imprenditori agricoli a veder tutelata la propria attività.

Infatti – aggiunge Coldiretti – l’apertura della caccia così come prevista dal calendario in discussione, nella terza domenica di settembre, rappresenta un buon compromesso che permette di tutelare le colture agricole.
Riguardo alla caccia al cinghiale inoltre – prosegue Coldiretti – specie che continua a causare danni considerevoli alle aziende agricole, la decisione di non posticiparne l’avvio, costituisce un segnale importante per proseguire nelle misure di contenimento degli ungulati, attuate in collaborazione con il mondo venatorio.
Solo con efficaci opere di prevenzione infatti, anche definendo e dando attuazione ai Piani di gestione – ribadisce Coldiretti – che consentano di ridurre l’eccessivo numero di cinghiali, diventa possibile tutelare l’attività degli imprenditori agricoli, alleviando, tra l’altro, gli esborsi della pubblica amministrazione dovuti per i risarcimenti.
Occorre proseguire gli sforzi quindi – conclude Coldiretti – per attivare tutte quelle sinergie in grado di mantenere un giusto equilibrio dell’ambiente, tutelando al contempo, gli interessi economici delle imprese agricole, protagoniste da sempre anche di una fondamentale attività di presidio e custodia del territorio, al pari di tanti cacciatori.

 
Viceversa la Federcaccia di Perugia, nel condividere l’apertura della stagione venatoria alla terza domenica di settembre in linea con la Legge nazionale 157/92, ritiene opportuno evidenziare e ribadire  proposte di modifica al calendario venatorio regionale già consegnate in consulta venatoria il 30 maggio e anche il 10 giugno, in sede di audizione della terza commissione consiliare.

Prioritariamente si chiede la preapertura al primo giorno utile di settembre alle specie tortora, germano reale, alzavola, marzaiola, ghiandaia, gazza, cornacchia grigia e storno, mentre per il colombaccio si chiede l’apertura alla terza domenica di settembre.

Per quel che concerne la caccia al cinghiale, Federcaccia chiede l’apertura al primo ottobre e la chiusura al 31 dicembre, fermo restando che le Province, come da legge nazionale 157/92, possono posticipare la data di avvio dell’esercizio venatorio alla specie cinghiale nel rispetto dell’arco temporale di cui all’articolo 18, commi 1 e 2 della legge nazionale. Federcaccia, inoltre, chiede che siano previsti interventi di contenimento della specie cinghiale nei giorni di settembre in cui è consentito il prelievo venatorio

In relazione ai divieti  relativi al carniere, si chiede che vengano eliminati i limiti stagionali di prelievo per le specie tortora, quaglia, allodola, fermi restando i limiti giornalieri.
Inoltre per quel che riguarda l’addestramento e l’allenamento dei cani – Federcaccia chiede che il periodo consentito parta il 14 agosto per chiudersi il 15 settembre, con la sospensione nei giorni di preapertura.
L’addestramento dovrà essere consentito, nei giorni individuati di settembre, anche all’interno delle Zone a Protezione Speciale, modificando il Decreto Regionale sul recepimento del Decreto Nazionale “Pecoraro Scanio”.
Infine, a proposito di caccia in deroga, si chiede l’inserimento dello storno sin dal primo giorno utile di  settembre.

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