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Strumento sviluppato dall’Istituto zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche e dal laboratorio Controllo mangimi dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna insieme al Centro di referenza per la Sorveglianza degli alimenti per gli animali di Torino
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Oggi il sistema di controllo italiano sui mangimi per l’alimentazione animale può contare su un nuovo strumento sviluppato dall’Istituto zooprofilattico  dell’Umbria e delle Marche e dal laboratorio Controllo mangimi dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna insieme al Centro di referenza per la Sorveglianza degli alimenti per gli animali di Torino.
Si tratta di un software “ EMPRAF “(Evaluation of most probable results of animal meal in feed), che offre un importante supporto ai tecnici che si occupano della sicurezza dei mangimi.
Dal  2001, l’Unione europea ha vietato l’utilizzo di farine animali in tutti i mangimi destinati agli allevamenti con lo scopo di ridurre il rischio di diffusione dell’encefalopatia spongiforme bovina (BSE) nel bestiame, ritenuta tra le cause della variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob nell’uomo.
Il nuovo software, già scaricabile on line, offre una banca dati iconografica e calcola i risultati più probabili per sapere se i costituenti animali rinvenuti nei mangimi appartengono ad una classe animale piuttosto che a un’altra -. Un valido aiuto che si aggiunge alla sensibilità visiva degli operatori, ai quali resta però la decisione finale.
 
Il metodo ufficiale di controllo prevede, infatti, un esame microscopico per la ricerca di costituenti di origine animale per individuare frammenti di ossa, piume e scaglie, che possono indicare la presenza di mammiferi, volatili o pesci nei mangimi
 

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