La cosa ha fatto partire le polemiche, con il capogruppo regionale del Pdl, Raffaele
Nevi che ha dichiarato: “la Marini rappresenta ormai la conservazione di un sistema di potere che garantisce un collegamento diretto tra chi fa politica e chi gestisce la sanità. Cioè il contrario esatto dello spirito della legge che tutti, a parole, hanno magnificato come la soluzione più idonea per separare la politica dalla gestione e per favorire discontinuità rispetto al passato funestato dalla ‘sanitopoli’”
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‘Sull’autonomia della politica, soprattutto in tema di nomine, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini non accetta lezioni da nessuno, men che meno da chi, come il consigliere regionale del Pdl Raffaele Nevi, ha firmato una proposta di legge che, davvero inaccettabile, voleva sottoporre ad una commissione di nomina del Consiglio regionale, dunque di esclusivo riferimento politico, addirittura la valutazione di merito per la nomina dei direttori di strutture complesse, leggi primari ospedalieri”.
E’ quanto sottolinea una nota di Palazzo Donini, in merito alle dichiarazioni del capogruppo regionale del Pdl. ”La legge regionale che definisce i nuovi criteri per le nomine in sanita’ – si afferma nella nota – nasce dalla iniziativa della Giunta regionale che ha voluto rafforzare soprattutto i criteri di valutazione del merito per le nomine”.
- Redazione
- 14 Luglio 2011
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