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Pannelli di soli 11mq, di concezione israeliana, collocati in un parco naturale dal distributore per l'Italia, una imprese calabrese
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Se l’Italia s’è lasciata sfuggire opportunità, derivanti dall’ingegno italiano, nel campo delle energie “quasi” pulite, la disponibilità dell’Umbria alla green economy attira in regione esperienze estere.
Un parco di 30 macchine che potrebbero rivoluzionare il modo in cui si produce energia dal sole, inventate in Israele, stanno per essere collocate all’interno di una riserva naturale in Umbria, a cura di una società calabrese che sarà distributore unico del prodotto israeliano sul mercato italiano presumibilmente dal 2012.

In pratica si tratta di ricevitori solari a concentrazione abbinati al solare termico: energia elettrica e acqua calda da un unico apparecchio.
Energia elettrica a meno di 10 centesimi di dollaro per chilowattora ed energia termica per 5 centesimi.
La peculiarità dell’apparecchiatura sta nel fatto che le superfici semi-paraboliche che catturano i raggi solari occupano solo circa 11 metri quadrati, il che consente di abbattere i costi del pannello dall’80% al 5% della spesa complessiva, anche se il ricevitore ad alta efficienza in arseniuro di gallio è piuttosto costoso.

Per avere un’idea della capacità della “batteria” di macchine che saranno sperimentate probabilmente nel parco dei Sibillini, si consideri che in Israele, dove l’insolazione è sicuramente maggiore, un pannello arriva a produrre annualmente circa 8.500 kWh di elettricità e 18.000 di energia termica.

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