Proseguono le polemiche sulla decisione della giunta regionale umbra, di astenersi dall’applicazione dei ticket sulle prestazioni sanitarie previste dall’ultima legge finanziaria.
In seguito ai commenti critici del capogruppo del Pdl Raffaele Nevi espressi sulla decisione della Giunta regionale di non applicare i ticket sanitari, arriva la replica del capogruppo regionale del PD, Renato Locchi.
Locchi ritiene "fuori luogo e disarmante” la dichiarazione di Nevi.
Secondo Locchi "Nevi parla d’altro, cercando di nascondere la insostenibilità delle azioni condotte dal suo Governo”.
"È vero invece – continua Locchi – che la Regione Umbria si può ‘permettere’ la decisione di non applicare i ticket sanitari, perché alle spalle c’è un Servizio sanitario regionale con i conti sostanzialmente in pareggio e che, da anni, è impegnato per recuperare quegli ‘sprechi e inefficienze’ lamentate dall’esponente del Pdl".
L’esponente del PD afferma poi che il proprio gruppo "condivide e apprezza la decisione della presidente Marini di non procedere, in questa fase, ad alcuna forma di applicazione dei ticket. È una risposta – spiega – ad una misura iniqua e odiosa, assunta in modo superficiale da un Governo che, in modo irresponsabile e colpevole, prima ha sottostimato la gravità della crisi e, in successive dichiarazioni aveva anche affermato che il Paese ne stava uscendo ‘brillantemente’. Salvo poi adottare, come in questo caso, misure profondamente ingiuste".
Detto questo, però il capogruppo del PD non esclude di confrontarsi “su una eventuale proposta della Giunta regionale che preveda una contribuzione commisurata alle ‘reali capacità di reddito delle famiglie’ per sostenere qualità, universalismo ed equità delle prestazioni del Servizio sanitario regionale".
"In questo modo – dice ancora Locchi – si potranno sostenere quelle famiglie che sono colpite in maniera più dura dalla crisi e che si confrontano ogni giorno con le situazioni sanitarie a più alto impatto economico e sociale: disabilità, non autosufficienza, malattie croniche. E questo – conclude – non significherebbe certo ‘mettere le mani nelle tasche dei cittadini’ come invece ha già fatto, in maniera indifferenziata e iniqua il Governo nazionale negli ultimi tre anni, ma anzi è l’esatto contrario dei provvedimenti assunti, sia in termini di equità che di efficacia".









