Condividi su facebook
Condividi su twitter
Lo ha evidenziato il Sindaco di Todi, Antonino Ruggiano, nel corso del terzo appuntamento con “I Giovedì dell’Agricoltore", commentando il boom di arrivi e presenze negli alberghi che hanno ridotto le tariffe
todi-panorama-da-pian-di-porto
Come tutte le medaglie anche quella del turismo a Todi ha il suo rovescio.
Se sono aumentate presenze ed arrivi i soldi messi in cassa delle aziende turistiche non hanno avuto lo stesso  trend ascendente.
Lo ha messo in rilievo il Sindaco Antonino Ruggiano nel corso del terzo appuntamento con “I Giovedì dell’Agricoltore.

Di fronte a dati altalenanti, condizionati da un mercato sempre più in difficoltà, per il rilancio del  turismo umbro serve un piano strategico di sviluppo, la definizione precisa di obiettivi, competenze, timing e misurazione dei risultati.
E’ la richiesta corale che Giorgio Mencaroni Presidente della Camera di Commercio di Perugia, Maria Carmela Colaiacovo Presidente Confindustria Alberghi e Marco Silenzi Presidente Agriturist Umbria hanno rivolto a Fabrizio Bracco Assessore Regionale al Turismo ed Antonio Ruggiano Sindaco Comune di Todi, quali rappresentanti delle istituzioni umbre chiamate ad intervenire ieri sera presso la Terrazza del Mercato coperto a Perugia al terzo appuntamento con “I Giovedì dell’Agricoltore” su “Dimensione Turismo: dal territorio alla promozione integrata”.

Nei primi sei mesi del 2011 – ha esordito Bracco – abbiamo registrato un +12% di arrivi nella sola Provincia di Perugia rispetto al 2010.
Il crollo della domanda riguarda la Provincia di Terni
, mentre c’è una sostanziale tenuta delle città d’arte, come Todi e Spoleto, e di alcuni territori particolarmente vocati come la Valnerina, mentre persistono le difficoltà nell’eugubino, nel Trasimeno e nell’orvietano.
Il problema – ha precisato l’assessore – è nello squilibrio tra domanda e offerta.
Bisogna migliorare la qualità dell’offerta non incrementarla;lavorare sul terreno della domanda e perciò puntare sulle specificità dell’Umbria”.

Maggiore preoccupazione è stata espressa da Mencaroni, che ha parlato di “fragilissima ripresa nei primi mesi dell’anno, stoppata dal dato assolutamente negativo di maggio e della necessità improrogabile di definire il brand Umbria mettendo a punto iniziative forti e condivise, non piu’ rinviabili, per dare una scrollata al settore. “
Occorre – ha aggiunto Mencaroni – ragionare in termini diversi , parlare anche di PIB (prodotto interno del benessere) e destinare più risorse, visto che  nel bilancio regionale il turismo ne raccoglie pochissime per investire di più e meglio”. 
Come esempio di marketing virtuoso Mencaroni cita le Marche che lo scorso hanno ha investito 1,5 milioni per la celebre campagna pubblicitaria con protagonista Dustin Hoffman. Il risultato? “Un più 21% di pernottamenti rispetto all’anno precedente. E quest’anno – conclude Mencaroni – metteranno sul piatto altri dieci milioni per la promozione”. 

Gli fa eco Maria Carmela Colaiacovo che reclama maggiori chance occupazionali per il turismo umbro, che non può fermarsi ad un tasso medio annuo del 38% di attività rispetto al futuro, nettamente inferiore a quello di altre regioni, più brand internazionali e la ferrea volontà di perseguire  quella che lei indica come la ricetta vincente per un settore primario per l’economia umbra.
 “Un territorio – ha spiegato – deve essere: accessibile, attraente, sicuro e comunicato”.

Perché il problema, come ha puntualizzato anche Stefano Cimicchi , “è di percezione, ovvero conoscere e lavorare sul come viene percepita l’Umbria all’estero; c’è poi un problema di tecniche di approccio  e di intesa di sistema che va superato”.

Quasi in controtendenza c’è il dato di Todi che per bocca dello stesso sindaco Ruggiano registra un +108% nell’alberghiero ed un quasi tutto esaurito sino a settembre.  Unica nota dolente sul fatturato.
“Al pienone – ha spiegato Ruggiano- non corrisponde una crescita degli introiti. Ciò perché molte strutture sono state costrette a ritoccare le proprie tariffe per mantenere lo stesso livello di clientela”.

Un problema, quest’ultimo evidenziato anche da Marco Silenzi Presidente Agriturist Umbria e neo Presidente del Consorzio avioturistico umbro che ha sottolineato l’importanza di lavorare per una immagine integrata di ambiente, arte, cultura, enogastronomia e tradizioni, assecondando le diversità e la peculiarità dei territori.
Silenzi si è soffermato quindi sull’importanza del segmento agricoltura per il turismo, sullo stretto connubio che c’è fra agriturismo e multifunzionalità, poiché promuovere un prodotto significa promuovere un territorio e con esso incentivare e valorizzare il brand Umbria.
Quindi l’importanza di salvaguardare il segmento agrituristico che non è in concorrenza con altre strutture ricettive, ma che può, piuttosto, contribuire a creare e diffondere ricchezza sul territorio.
Infine l’impegno, come Agriturist, di contrastare il fenomeno dell’abusivismo, dei “finti” agriturismi e degli agriturismi che agriturismi non sono, con la consapevolezza che “la tutela delle regole è il primo interesse di tutte quelle aziende agrituristiche sane  che hanno sempre operato nel rispetto della normativa vigente.
Chi tenta di eluderla –ha proseguito Silenzi – non solo danneggia l’immagine della nostra regione e di quegli operatori, i più in verità,  che hanno sempre lavorato nel pieno rispetto della legge, nel segno della trasparenza e correttezza, ma soprattutto arreca danni a quei turisti e consumatori che sempre più numerosi scelgono l’Umbria per un soggiorno di qualità”.

A chiudere ancora Bracco che ha ricordato i prossimi impegni. “Abbiamo tre progetti presentati al Ministro del Turismo già finanziati e in attesa di risorse. Si tratta di nuove tecnologie nella promozione turistica, di turismo verde e di borghi belli, in partner con altre regioni, di cui l’Umbria è soggetto capofila.

 

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter