“E’ particolarmente preoccupante la grave situazione del sovraffollamento e le conseguenti difficoltà gestionali ed organizzative in cui versano i quattro istituti di pena dell’Umbria”. E’ quanto scrive la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in una circostanziata lettera inviata oggi al Ministro della Giustizia Angelino Alfano, al quale la presidente chiede un intervento “necessario ed urgente”.
La particolare gravità della situazione delle carceri in Umbria, nelle quali sono ospitati ad oggi oltre 1700 detenuti, a fronte di una capacità di accoglienza di 700 detenuti, era stata oggetto di una specifica riunione svoltasi presso la sede della Presidenza della Regione, a Perugia, e sollecitata sia dai Comuni sede di istituto penitenziario, che dalle organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria. Al termine di quell’incontro (cui avevano preso parte anche la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, il Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria, i rappresentanti delle Direzioni degli Istituti di pena, delle Amministrazioni comunali, delle Aziende USL), la presidente Marini si era impegnata ad assumere un’iniziativa formale verso il Ministero della Giustizia, per rappresentare una situazione che – come afferma nella lettera inviata oggi – “arreca pesanti ricadute sullo svolgimento delle funzioni e competenze proprie della Regione, in particolare in materia di sanità penitenziaria e reinserimento sociale e lavorativo, rendendo altresì inefficaci gli interventi posti in essere da questa Amministrazione”.
“L’incontro infatti – prosegue la lettera – ha confermato la preoccupazione già espressa dalla Giunta regionale e da diversi componenti del Consiglio regionale dell’Umbria in merito alle precarie condizioni in cui devono operare i lavoratori ed in particolare la polizia penitenziaria, e che, a loro volta, determinano negative ripercussioni sulla di vita della popolazione detenuta e sul fronte della sicurezza del territorio umbro”.
Nella lettera si fa presente anche la “consistente carenza di personale di polizia penitenziaria e dell’area educativa, nonché una presenza massiccia di detenuti stranieri e tossicodipendenti confermata dal fatto che alla data dell’ultima ricognizione trasmessa (13 luglio 2011), soltanto 675 detenuti su 1751 risultano avere la residenza anagrafica in Umbria e solo 57 di questi risultano nati in un comune dell’Umbria.
- Redazione
- 25 Luglio 2011
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