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Anno dopo anno si sta modificando il panorama delle colture cerealicole in Umbria: diminuisce la produzione di grano duro, ma aumenta quella di grano tenero ed è boom per quella di orzo.
orzo

Secondo l’ultimo Rapporto Assocereal, l’associazione di agricoltori emanazione di  Confagricoltura Perugia, le prime proiezioni confermano per ora le previsioni di inizio campagna, con il calo di superfici e raccolto di frumento duro e l’avanzata di altre colture.

Per il grano duro la produzione 2011 si attesta intorno ai 480 mila quintali, circa il 6% in meno lo scorso anno, per effetto delle ondate di maltempo che hanno condizionato a più riprese le semine autunnali, con un prodotto però ad alto contenuto proteico.
Si confermano comunque buone le rese con 30 quintali per ettari in collina e 55 in pianura.

Tutt’altre proiezioni invece per il frumento tenero. Qui gli ettari seminati sono stati circa 33 mila per una produzione che si attesta intorno all’1,4 milioni di quintali ed una resa media che sfiora i 45 quintali ad ettaro (35  in collina e 60 in pianura), in linea con le precedenti campagne e con la media dell’ultimo quinquennio, ma comunque superiore a quella della scorsa campagna e con una qualità decisamente migliore, anche per le caratteristiche merceologiche della granella.
Ottimi anche i pesi specifici: per il grano tenero, vanno da 81chilogrammi/ettolitro a 85 chilogrammi/ettolitro. Buoni anche gli indici proteici, compresi tra il 10 ed il 13%.

Ad avvantaggiarsi del minore appeal del frumento duro è stato sicuramente l’orzo (+18.4%)che si avvicina ai 3 milioni di quintali (+9% sul 2010), visto anche l’aumento delle superfici coltivate. Stessa incidenza per l’orzo da malto che ha avuto nell’ultimo biennio un vero e proprio boom, passando dai 70 ettari del 2009 ai 450 del 2010 sino ai 700 ettari del 2011.

"Se la produzione totale, come preventivato, ha risentito dell’andamento climatico altalenante, la qualità del prodotto è davvero eccellente. Non dimentichiamo che – sottolinea Luca Blasi Presidente Assocereal – che buona qualità del grano duro,vuol dire anche un ottimo prodotto finale(pasta).
Da non sottovalutare i dati sulla produzione di orzo che aprono scenari importanti per una produzione che sino a qualche tempo fa è sempre stata considerata di “nicchia” ma che attualmente si sta configurando come una validissima alternativa alle colture invernali tradizionali, con notevoli opportunità di mercato per gli imprenditori umbri”.

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