Alla biodiversità il mondo prima o poi dovrà accendere un cero, anziché accanirsi a ridurla per interessi economici o per semplice incuria.
Adesso è la volta di un comune fiore da giardino a rivelare di possedere sostanze in grado di aiutare l’uomo.
Uno studio, condotto sui topi, pubblicato su Cancer Research dai ricercatori dell’Institute for Cancer Therapeutics (ICT) dell’University of Bradford rivela che una sostanza che si estrae dal fiore Crocus autunnale, la colchicina, sarebbe capace di bloccare e, in alcuni casi, anche di arrestare definitivamente la crescita di alcuni tumori solidi..
Normalmente la colchicina è tossica ma i ricercatori sono stati in grado, con modifiche genetiche, di renderla temporaneamente innocua.
La sostanza puo’ cosi’ entrare nell’organismo senza provocare danni e arrivare fino al tumore dove interagendo con alcuni enzimi prodotti dai tumori solidi, riattiva la sua tossicita’ e riesce cosi’ a uccidere le cellule tumorali
Il croco, o crocus, è coltivato nella maggior parte dei paesi del Mediterraneo. Dal bulbo del croco nasce una pianta alta non più di 15 cm che produce un fiore solitamente di color lilla, ma che può essere anche giallo, arancio, bianco con striature o viola scuro a seconda delle varietà. Il croco è molto utilizzato per giardini e aiuole per via della loro grande resistenza al freddo.







