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Dopo la seconda riuscita dimostrazione, un'altra con un'apparecchiatura da 1 Mw si terrà a Bologna il 28 ottobre
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A seguire la vicenda della fusione fredda o E- Cat di Rossi e Focardi due o tre cose attirano l’attenzione.
In primo il fatto che il prof. Rossi abbia ipotecato la sua casa per trovare i finanziamenti necessari per portare a termine la sua impresa.
Questo fatto testimonia da un lato la prudenza (il tempo dirà se sarà stata cecità) dei “ricchi “italiani “ di fronte ad una possibilità che ha un’alta speranza matematica perché, per quanto possa essere bassa la probabilità che l’E-Cat funzioni, il risultato economico sarebbe stratosfericamente superiore all’investimento.

Ma l’ipoteca avvalora l’idea che la scoperta di Rossi sia vera, che lui ci crede e che perciò non è una bufala, salvo che sia in preparazione di una “stangata” colossale di cui però non ci sono i presupposti né tantomeno in vista i potenziali “fessi”da stangare.
Rossi ci crede tanto o le risorse scarseggiano che forse si muove con troppa fredda e qualche volta è costretto a fare passi indietro che gettano ombre sulla sua impresa.

In secondo luogo a scorrere le critiche queste si riducono ad una sola: Rossi non ci ha fatto vedere fino in fondo come funziona l’apparecchiatura.
Un’obiezione simile a quella che facevano ( e alcuni ancora fanno) coloro che ritenevano che la Terra non fosse una “palla” finchè dallo spazio non è stata inquadrata dalle telecamere delle navicelle spaziali.
Viene in mente anche in questa occasione la celebre frase di Galieo Galilei: "eppur si muove" che venne creduto svariati secoli dopo dai suoi accusatori.
Se una cosa c’è da chiarire è vedere quanto a lungo il sistema funziona e quanto dura l’apparecchiatura, due aspetti che condizioneranno la commercializzazione e che per adesso non sono noti ma ci sia augura che le prove siano già iniziate.

Intanto all’ultimo test  a Bologna in cui il generatore di Rossi avrebbe prodotto ben 10 kWh di energia in modo del tutto autonomo rispetto alla rete elettrica che alimentava il dispositivo durante le prime fasi di preparazione, c’erano molti: diversi fisici e ingegneri di vari paesi — Italia, Svezia, USA e Cina —assieme ai corrispondenti di un paio di testate dei media italiani e a Ny Teknik testata giornalistica svedese che ha diffuso anche un video dell’esperimento http://www.nyteknik.se/nyheter/energi_miljo/energi/article3284823.ece

Tra i ricercatori invitati il chimico Roland Pettersson, già prof. associato presso l’Università di Uppsala e collega del prof. Sven Kullander che ha pubblicato il report sull’E-cat nel corso del corrente anno; Pettersson ha svolto ricerche sulle LENR [Low Energy Nuclear Reactions] (assieme al prof. Hidetsugu Ikegami dell’Università di Osaka in Giappone) che alla fine del test ha dichiarato:"Sono convinto che funzioni, ma c’è ancora spazio per ulteriori misure."

Il 28 ottobre verrà effettuato a Bologna un nuovo test, questa volta con l’impiego di una centrale E-Cat da un megawatt di potenza.

 

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