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Le forze di opposizione dei Comuni al di la del Tevere, pongono l'accento su di una situazione che, a loro dire, era assolutamente prevedibile senza dover arrivare all'emergenza attuale
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"Tutti coloro che hanno partecipato all’assemblea pubblica tenutasi a Madonna del Piano sul  problema del Ponte di Montemolino hanno assistito all’ennesima farsa politica tipica dei nostri  tempi. Il tono dimesso e rassegnato utilizzato nella discussione e le considerazioni espresse da tutti i politici presenti hanno evidenziato i soliti problemi nel reperimento dei fondi di cui tutti i cittadini sono ormai consapevoli, ma soprattutto hanno fatto passare questo investimento come una gentile concessione che comporta la mancata realizzazione di un’altra opera pubblica in un’altra parte dell’Umbria.

Viste le chiare e allarmanti spiegazioni fornite dal tecnico tutti hanno compreso  la necessità impellente di effettuare gli interventi di consolidamento esposti, ma ciò che è veramente scandaloso è che il cedimento del ponte è sembrato essere il frutto di un evento eccezionale accaduto di recente, come se un ponte realizzato ormai 100 anni fa potesse durare in eterno! Ci poniamo una domanda che penso assilli tanti dei cittadini residenti in questa porzione di territorio. 
Quando è stato progettato l’ospedale unico della Media Valle del Tevere sono state valutate le reali condizioni delle infrastrutture e dei collegamenti stradali o ancora una volta si è realizzata una grande opera senza averne i presupposti?

Se le reali condizioni del ponte di Montemolino sono state valutate ci chiediamo allora per quale motivo sono trascorsi ancora 4 anni e si è arrivati all’emergenza prima di ipotizzare un minimo intervento; se le condizioni non sono state invece valutate la responsabilità non è certo dei cittadini che per quanto pochi numericamente, pagano le tasse come tutti gli altri e hanno
diritto di avere garantita la mobilità e i collegamenti necessari alla sussistenza del territorio e ad un minimo sviluppo economico.

Sarebbe stato più opportuno da parte di soggetti politici che hanno amministrato a vario titolo ormai da molti anni ammettere che, nonostante il ponte sia riconosciuto come un importante punto strategico per le emergenze di protezione civile e rappresenti il principale collegamento dei territori di Monte castello di Vibio, Fratta Todina e parte di San Venanzo con l’ospedale unico, si è ancora una volta deliberatamente deciso di rimandare  gli interventi di consolidamento fino ad arrivare al punto di non ritorno".
 

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