Per i bambini di ben 35 volte!
Le malattie mentali sono diventate la principale causa di disabilità nei bambini soppiantando il Down e la paralisi cerebrale.
Ci troviamo di fronte a un eccesso di diagnosi e, al tempo stesso, a un eccesso di trattamento farmacologico.
Oggi più di 500.000 bambini assumono antipsicotici e il 10% dei bambini di 10 anni assumono farmaci per il Disordine da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).
Oggi circa il 10% degli Americani dai 6 anni in su assume antidepressivi, ma la diffusione dell’uso degli antipsicotici di nuova generazione è ancora più drammatica.
Questi farmaci hanno rimpiazzato le statine nella classifica dei farmaci più venduti in assoluto e vengono prescritti anche a bambini molto piccoli a partire dai 2 anni di età. (M. ANGEL The New York Review of Books, June 23, July 14, 2011).
Anche l’Italia corre questo rischio di rispondere con farmaci al crescente disagio sociale: ogni anno il nostro paese spende più di un milione di euro per ansiolitici e antidepressivi.
Occorre imparare a gestire lo stress della vita.
“Lo stress è oggi una bilancia vitale che fa parte itinerante della vita di tutti noi, il problema nasce quando esso viene sopravvalutato o sottovalutato.” Mette ben in evidenza il professore durante la chiusura lavori del Congresso di Orvieto.
“La ricerca sullo stress, con l’emergere della psiconeuroendocrinoimmunologia, ha infatti perso i suoi vaghi connotati di psicologia descrittiva diventando oggi un campo di studio interdisciplinare, nel quale confluiscono diverse figure di scienziati e di clinici.
Prima della Psiconeuroendocrinoimmunologia, la questione di fondo, in ambito scientifico, era così riassumibile: “posto che lo stress altera la psiche di una persona, come fa questo malessere mentale a produrre effetti patogenetici sull’organismo?” Ricorda il Professore – “La psiche ha precise vie di collegamento con i grandi sistemi biologici, con il sistema nervoso, l’endocrino e l’immunitario.
Uno studio dello stress che si limiti all’esame delle relazioni tra i mediatori (neurotrasmettitori, citochine, ormoni) dei tre grandi sistemi biologici studia un artefatto non l’organismo umano sotto stress.
Occorre quindi inserire anche lo studio delle relazioni psicologiche perché la psiche retroagisce sul cervello e sugli altri sistemi biologici (il sistema immunitario in particolare) modificandoli.”
Al riguardo, uno studio coordinato da Bottaccioli assieme all’Università di Ancona ha testato125 partecipanti ai corsi di tecniche antistress e meditative gestiti dallo stesso Bottaccioli e dalla dott.ssa Antonia Carosella maestra di tecniche meditative.
I partecipanti sono stati studiati con un test di misurazione della depressione dell’ansia prima e dopo il corso e con la misurazione del cortisolo salivare sempre prima e dopo. I risultati sono che lo stress l’ansia e la depressione vengono abbattuti di tre volte e che il cortisolo salivare ha una riduzione statisticamente significativa. Questo studio verrà sottoposto a una rivista scientifica internazionale per la sua pubblicazione
I ricercatori hanno potuto documentare un forte incremento dell’attività di sinapsi dei neuroni cerebrali con l’allargamento dell’aria occupata da questi stessi neuroni nei circuiti interessati alla memoria (ippocampo e corteccia parietale posteriore).
Ciò vuol dire che i comportamenti modificano la struttura del cervello e possono migliorare le sue funzioni.
Al contrario uno stress cronico, causa una riduzione di queste stesse aree celebrali e una iperattivazione di quelle aree coinvolte nelle emozioni (amigdala).
Hanno partecipato alle 4 giornate del Congresso oltre 300 tra studiosi di neuroscienze, endocrinologi, immunologi, sociologi, psichiatri, psicologi, fisici, chimici ed operatori della salute. Di loro, circa il 15% provenienti da Europa e Stati Uniti.
condividi su: