Già questa prima affermazione fa sorgere molti dubbi sull’attenzione al problema: manca poco più di un mese alla fine dell’anno ed ancora non si conoscono i dati dei primi mesi e poi parlano di monitoraggio.
Per cui, c’è da dubitare persino del fatto che “ L’obiettivo resta quello di arrivare al 65 per cento, – ha detto Spiganti – ma realisticamente sarà raggiunto entro il 2015. Le cose miglioreranno quando, nel 2012, sarà istituita una gara europea proprio per la raccolta differenziata dei rifiuti nel territorio ternano e sarà stipulato un nuovo accordo con il gestore della raccolta dei rifiuti, preferibilmente uno solo”.
Attualmente, infatti, i Comuni utilizzano soggetti terzi: “Asm” per Terni, “Asit” per Narni e Amelia, “Cosp” per Orvieto e “Ibic” per Sangemini, Montecastrilli, Avigliano e Acquasparta, mentre i più piccoli provvedono da soli, in economia.
“Con l’ampliamento di ulteriori 900mila metri cubi della discarica di Orvieto e l’incremento della raccolta differenziata, oltre alla prevista diminuzione della produzione dei rifiuti – ha detto Spinsanti – la situazione generale non dovrebbe presentare problemi di sorta fino al 2022”.
riceve rifiuti, per cui la frazione secca viene conferita in discarica, mentre “Acea” riceve esclusivamente resti della lavorazioni di cartiere e biomasse e “Printer” solo biomasse. Praticamente tutta la frazione secca prodotta nel territorio ternano finisce in discarica”.
Secondo il Presidente del Comitatto “Nell’Ati 4 non mancano motivi di preoccupazione sia per il ritardo sulla raccolta differenziata che per la sistemazione degli assetti futuri che, inevitabilmente comporteranno aumenti di spese per le famiglie con il passaggio da tasse a tariffe (attualmente solo Terni e Narni pagano la Tia, ndr.).
Altro motivo di preoccupazione è la discrepanza tra quanto ha riferito l’assessore Rometti nella precedente audizione, dove ha parlato di accordo tra gli Ati umbri per superare le difficoltà relative alla discarica di S.Orsola (Ati 3), e quanto abbiamo appreso stamani dal direttore dell’Ati 4, secondo il quale non vi sono stati contatti se non, nel 2010, una richiesta dell’Ati 3 di conoscere i costi per l’utilizzo della discarica, alla quale non è stato dato alcun seguito, anche perché l’ampliamento della discarica dell’Ati 4 (Le Crete, ndr) è limitato per salvaguardare le argille.”









