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L'operazione, partita da Marsciano, ha visto impegnati una 50 di uomini dell'Arma ed ha già portato in carcere quattro persone
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Dopo mesi di intensa attività investigativa, questa mattina, i Militari della Stazione Carabinieri di Marsciano, coordinati dal Comando Compagnia di Todi, hanno messo fine ad una radicata attività di spaccio di sostanze stupefacenti condotta da un nutrito gruppo di magrebini ed un italiano.
Le indagini – denominate “operazione Start Up” – venivano avviate nel gennaio 2010, allorquando i Carabinieri di Marsciano traevano in arresto, a Perugia, un 27enne tunisino, domiciliato in provincia di Caserta, ma con forti interessi illeciti nel capoluogo umbro. Questi veniva sorpreso mentre, insieme ad un suo complice riuscito poi a sfuggire alla cattura, aveva ceduto delle dosi di eroina ad un assuntore del posto.
Le successive investigazioni, risultate particolarmente complesse, permettevano di far luce su una fitta rete di spacciatori collegati tra di loro, operante in maniera capillare in diverse zone di Perugia, quali Pallotta, Bosco, Balanzano, Ponte San Giovanni, Collestrada, Lidarno e Ramazzano. Più precisamente, si trattava di un gruppo di stranieri (tunisini, marocchini e palestinese) e di un italiano di origini campane che rappresentavano punti di riferimento ai quali si rivolgevano decine e decine di tossicodipendenti che raggiungevano Perugia non solo da numerosi comuni dell’Umbria, ma anche dalle provincie di Viterbo, Siena ed Arezzo per acquistare eroina e talvolta anche cocaina ed hascisc.
A capo del gruppo di spacciatori c’era il soggetto arrestato nel gennaio 2010 ed un altro suo connazionale, che si avvalevano di altri tunisini, ma anche di un  marocchino, un palestinese e di un cittadino italiano, impiegando costoro  per le consegne nelle diverse piazze di spaccio perugine, dopo aver ricevuto gli ordinativi dai vari clienti.
I Carabinieri sono riusciti a dimostrare che, nel periodo 2010-2011, gli spacciatori hanno smerciato sul mercato umbro circa 4 chili di eroina che “importavano” dalla Campania, dove molti degli indagati vivevano, contraendo anche matrimoni, verosimilmente fittizi, con donne appartenenti alla criminalità campana. 
Gli assuntori che si rivolgevano per anni agli spacciatori in questione sono stati un centinaio, con un età compresa tra i 20 ai 50 anni.
Nella mattina odierna, a Perugia ed in diversi centri della Campania, circa 50 Carabinieri del Comando Provinciale di Perugia e del Reparto Territoriale CC di Aversa davano esecuzione a un provvedimento restrittivo in carcere emesso dal G.I.P. del Tribunale di Perugia,   Marina De Robertis, su proposta del Pubblico Ministero Antonella Duchini, che condividevano pienamente il copioso quadro accusatorio tracciato dai militari impegnati.   
Le misure cautelari venivano notificate nei confronti di:
CIOFFI Marco, 25enne di origini casertane;
DJEBALI KAMEL NEL TAHAR, 43enne tunisino;
ZOUINE MOHAMAED, 24enne marocchino;
MAZEN IMAD, 21 enne di origini palestinesi.
Costoro, ristretti nelle carceri di Perugia, Spoleto e Santa Maria Capua Vetere, sono tutti gravati da precedenti penali specifici e “dotati” di numerosi alias ossia di falsi nomi utilizzati per rendere ancor più difficoltose le indagini nei loro confronti.
Continua l’attività di ricerca di alcuni degli indagati che al momento si sono resi irreperibili.

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