Condividi su facebook
Condividi su twitter
Da Confagricoltura Umbria e dai suoi agricoltori esasperati per i danni provocati dalle quotidiane incursioni degli animali selvatici, arriva un grido di allarme
danni_cinghiale

I danni alle colture agricole provocate dalle specie selvatiche, in particolar modo dai cinghiali, viene riportata all’attenzione pubblica da Confagricoltura Umbria, che definisce il proliferare di questa specie un fenomeno fuori controllo, che sta determinando danni ingenti all’agricoltura e verso il quale occorre avviare subito un piano di abbattimento o di prelievo straordinario.
Le quotidiane incursioni degli animali selvatici che non solo distruggono le colture ma rovinano anche il terreno e, conseguentemente, mettono a rischio persino l’integrità dei mezzi tecnici usati per la raccolta.

“La nostra preoccupazione – spiega Fabio Rossi Presidente regionale di Confagricoltura – è lo specchio di una situazione ormai insostenibile sull’intero territorio regionale. Il fenomeno sta infatti assumendo dimensioni tali da rappresentare una vera e propria calamità per le coltivazioni, con danni indiretti sulle tasche dei cittadini, visto che gli indennizzi poi vengono pagati con soldi pubblici. Nonostante le numerose segnalazioni agli enti preposti al contenimento della specie e le lamentele da parte degli agricoltori, a cui si contrappongono affermazioni che tendono a minimizzare il problema, i danni alle colture continuano ad essere troppi ed il numero dei cinghiali è fuori controllo portandosi dietro scie di devastazioni.

Confagricoltura Umbria ha registrato , in particolare negli ultimi mesi una vera e propria escalation: “l’agricoltore – puntualizza Rossi – non vuole il risarcimento. Vuole non subire i danni. Il lavoro di settimane, mesi, viene vanificato dai cinghiali che radono al suolo intere colture. La situazione è diventata insostenibile. La presenza massiccia e capillare di questa specie – prosegue – sta infatti creando i presupposti per la perdita ingente di prodotti rischiando di compromettere la continuità della commercializzazione aziendale e, nel contempo, il risarcimento dei danni è accompagnato da lungaggini burocratiche inspiegabili e inaccettabili che non fanno che accrescere le già forti difficoltà del comparto agricolo. È fondamentale, considerato lo stato delle cose, ristabilire un equilibrio tra territorio e patrimonio faunistico che al momento soltanto un abbattimento straordinario può garantire.

Riteniamo infatti che l’ordinaria gestione non sia più sufficiente e che occorra intraprendere misure forti e concretamente attuabili nell’interesse del territorio, dei cittadini e delle aziende coinvolte”. È tempo anche che vengano messe in atto in maniera ancora più incisiva le procedure che abbiamo elaborato in pieno accordo con tutte la parti interessate da questo fenomeno. L’agricoltura, già sufficientemente oberata da problematiche di settore e di mercato, è oggi sottoposta a continui danni e questo deve imporre un cambiamento di passo e di atteggiamento nelle risposte ad allevatori ed imprenditori agricoli. “Non è più accettabile che proprio in un momento di crisi particolare si lascino sole le imprese dinanzi all’assedio dei selvatici, pregiudicandone il ruolo economico, per lo sviluppo e la salvaguardia del territorio e dell’ambiente”.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter