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Gli extraterrestri scesi sulla periferia della città mediterebbero di inserirsi, con una eclatante manifestazione, nella competizione per la prossima scelta del Sindaco ed avrebbero scelto la zona di nascita di due contendenti come terreno di confronto
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Come è noto in Italia gli extraterrestri non possono andare a votare ed anche a Todi nella prossima primavera accadrà così sicuramente.
Ma certamente nulla impedisce agli Et nostrani di impegnarsi nella società facendo scelte politiche.

Tra il grande numero di colorati extracorpi, scesi negli ultimi tempi per le strade della periferie, c’è un po’ di disagio: si sentono appena tollerati, quando non li rimproverano di aver rubato spazio, comunque tutti li tengono a debita distanza.
Per questo gli Et tuderti hanno deciso di darsi da fare, forse per riaffermare il loro diritto ad esistere.
Al momento si sono mossi solo quelli coi cappelli neri, blu e gialli ma la coincidenza di tre colori col numero dei candidati attuali al posto di Sindaco sembra essere solo casuale.
Meno casuale, invece, e la faccenda sta iniziando ad insospettire, è il luogo, più che il modo, in cui gli Et vorrebbero far pesare la loro presenza.

Ma andiamo con ordine.
Il luogo scelto è quella via Carocci che congiunge, passando a valle, l’ex Elaiopolio e la zona di Santo Stefano; sul posto la strada la dividono tra Carocci alta, quella dei “palazzi rossi” e Carocci bassa quella del “pratino”.
Questo ultimo spazio verde era dove si concentravano, quando la zona era popolata da famiglie giovani, i ragazzini a giocare: sia quelli di via Carocci alta, sia quelli di via Carocci bassa, sia quelli che ora si candidano a Sindaco sia quelli che hanno preso altre strade.

La concentrazione di ragazzini era alta, la vivacità pure, per cui dopo qualche mancato investimento di “potti” che inseguivano il pallone uscito sulla strada dal “pratino”, le Autorità decisero di recintare il perimetro, ovviamente lasciando ingressi sulle parti meno esposte.
Come sempre a Todi, il bello fece premio sul pratico e così fu realizzata una recinzione in tronchi d’albero.
Il tempo passò ed i due “ragazzi dei palazzi rossi” che ora si contendono la poltrona di Sindaco crebbero, la recinzione resse, pur senza la solita assenza di manutenzione, forse perché “sostenuta” dagli sguardi dei due quando lì davanti passavano con le loro auto.
Poi i due non abitarono più lì e la recinzione non resse al … dolore. In verità in alcune parti sta in piedi ma non ci si può appoggiare: a parte le scaglie di legno che si infilano addosso, i tronchi ondeggiano e si contorcono.

Ma in altre parti della recinzione è andata molto peggio: semplicemente non c’è più nulla o ancor peggio è rimasto in piedi qualche moncone da cui si protendono sui passati, anche del parallelo marciapiede, dei lunghi chiodi arrugginiti che fanno pensare a capitan uncino.
In questa situazione, appena il tempo lo consentirà, i nuovi ragazzini del quartiere dovranno essere tenuti a bada a vista quando andranno sul pratino: un momento di distrazione e, passando per i buchi della recinzione, qualche “potto” si potrebbe presentare all’improvviso davanti a qualche automobilista  di passaggio.

E’ questo il momento scelto dagli Et per far sentire forte la loro presenza: hanno deciso di schierarsi in massa a chiudere i varchi della recinzione del pratino, così i ragazzini staranno al sicuro dietro la barriera di plastica ed i genitori saranno contenti; un po’ meno, forse quelli dell’astronave madre della Gesenu che dovranno far un po’ di fatica a tirare fuori i singoli extraterrestri dalla terra in cui i loro piccoli quattro piedi si infileranno.

Ma anche a questo ci sarebbe una soluzione, adesso il problema è capire quale dei contendenti riuscirà ad accaparrarsi la simpatia degli Et che come spazio per dare visibilità molto ne hanno da offrire, ovviamente a chi dallo spazio vorrà scendere.

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