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Quasi uno su quattro beve tanto alcol da diventare pericoloso per sè e per gli altri, in tre ubriachi scatenano una rissa a Terni con numerosi feriti
alcol

Secondo il Libro Bianco sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza presentato dall’Universita’ Cattolica e della Societa’ Italiana di pediatria tra le trasgressioni pericolose dei giovani italiani figura, e non in secondo piano, anche l’alcol.
Nel 2010 la prevalenza di coloro che hanno consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno e’ pari al 76% dei maschi e al 59,8% delle femmine di 18-19 anni.
I maschi bevono piu’ delle femmine in tutte le classi di eta’ considerate, per di piu’ i ragazzi assumono piu’ delle ragazze comportamenti a rischio superando la soglia di consumo ”moderato” o addirittura lasciandosi andare al binge drinking.

I maschi di 18-19 anni che adottano comportamenti di consumo a rischio (consumo non moderato) e di quelli che ”buttano giu”’ tutti in una volta sei bicchieri di alcolici (binge drinking) sono rispettivamente il 22,9% e il 22%. Anche le coetanee non scherzano: l’11,6% di loro beve in modo esagerato fino al binge drinking.

Cosa debba intendersi  per comportamenti a rischio o meglio quali siano le conseguenze di questi lo hanno scoperto a loro spese quanti stavano festeggiando il compleanno a Terni in un locale che non scorderà di certo l’episodio.
Qui tre fratelli si sono autoinvitati e la loro prima tappa è stata la “cambusa” del ristorante da dove hanno prelevato tutte le bottiglie che potevano.
Poi nel bagno se le sono scolate, dando subito in escandescenze quando il cuoco si è accorto di quel che succedeva.
E pugno tira pugno si è scatenata una rissa collettiva nella quali i circa 50 che festeggiavano le hanno prese dai tre fuori di testa: 17, 18 e 21 anni.

Neppure il trasporto in questura ha calmato l’animo degli ubriachi, i due fratelli più grandi si sono rivoltati anche agli agenti , il maggiore ha rimediato anche un arresto – visti i precedenti – per violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale.
Il minore, per gli stessi reati, è stato denunciato in stato libertà alla procura per i minorenni di Perugia e quindi affidato a una comunità, alla quale, peraltro, era già stato affidato in passato, senza, evidentemente, che la cura sia servita a molto..
 

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