Si vedrà domani, in Consiglio regionale, conma andrà a finire, ma la Provincia di Terni insiste nella sua soluzione per l’accorpamento delle scuole di San Venanzo, fortemente sottodimensionate, all’Istituto comprensivo di Baschi.
Tale soluzione sarebbe maturata come quella meno traumatica perché non comporta spostamenti né di insegnanti né di alunni, e come tale è stata individuata nel piano provinciale di offerta formativa, al temine di un percorso molto partecipato, sul quale c’è stato il consenso dei sindaci.
Lo ha detto a Palazzo Cesaroni l’assessore alla istruzione della Provincia di Terni, Stefania Cherubini, nel corso della audizione convocata dalla terza Commissione consiliare, presieduta da Massimo Buconi, a seguito del rinvio nell’ultima seduta del Consiglio regionale del voto della Assemblea regionale sul piano, parzialmente modificato nella stessa Commissione, dopo l’audizione del comitato spontaneo costituitosi a San Venanzo.
Al termine della audizione il presidente Buconi ha preso atto degli elementi conoscitivi forniti spiegando che l’argomento verrà affrontato direttamente in Aula domani prima del voto del Consiglio sul piano regionale di offerta formativa.
L’impressione è che la Provincia di Terni, per salvaguardare la sua “integrità territoriale” non intenda perdere, almeno di sua iniziativa, come è avvenuto da tempo per la sanità, il territorio del Peglia che, invece, gravita per la gran parte sul versante perugino ovvero Marsciano – Fratta Todina







