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Il consigliere regionale Maria Rosi (Pdl) interviene sul tema dell'impostazione turistica da attuare per rilanciare, attraverso questo importantissimo settore, l'intera economia regionale
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Nel dibattito sul rilancio dell’offerta turistica umbra, interviene Maria Rosi (consigliere PdL), secondo la quale in questo momento di crisi uno dei settori che può rilanciare davvero la nostra economia è quello del turismo.
 
"Ci sono luoghi dell’Umbria – dice la Rosi – vocati ad un turismo di nicchia: adatti per chi ama la meditazione e il silenzio. La nostra terra è piena di opere d’arte raffinate e uniche, che racchiudono non solo la storia umbra, ma dell’Italia intera. Opere che meritano di essere ammirate, apprezzate e comprese da tutti. È necessario  mettere in rete le nostre eccellenze rendendole accattivanti, promuovere i prodotti della terra attraverso eventi che abbiamo risonanza mediatica come viene fatto, ad esempio, per la festa dello Zafferano (Cascia).

Per raggiungere obiettivi importanti, la Rosi suggerisce tra l’altro spot televisivi che mettano in luce le bellezze e le peculiarità dell’Umbria, come ha fatto la Regione Marche incrementando del 20 per cento la presenza turistica.
"Auspico poi – prosegue il consigliere – che possa aver vita un portale regionale semplice, ma al tempo stesso ricco di proposte, in grado di incuriosire e attrarre turisti. Un enorme passo avanti, per il rilancio delle presenze turistiche è stato indubbiamente fatto grazie alla buona gestione dell’aeroporto perugino ‘S. Francesco d’Assisi’ che rappresenta per noi una importante finestra sul mondo, ma non basta, dobbiamo, magari proprio attraverso il web, mettere in campo tutta la nostra attrattività culturale, paesaggistica, enogastronomica”.
 
“Per rilanciare davvero il turismo, in Umbria – spiega Maria Rosi – è necessario lasciare da parte tutti i personalismi e in maniera sinergica e intelligente mettere a confronto le idee di ognuno. Il turismo – conclude – deve essere visto e considerato come mezzo di realizzazione individuale e collettiva”.

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