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In Umbria, dall'inizio dell'anno, ricevute richieste da 527 imprese per stabilizzare 1134 lavoratori usufruendo del contributo regionale
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In soli due mesi, dall’inizio dell’anno, grazie agli strumenti messi in campo dalla Regione Umbria con il bando per il contributo di 9mila euro a favore delle imprese per la trasformazione di contratti a tempo determinato o a progetto in contratto  a tempo indeterminato, ricevute richieste da 527 imprese per stabilizzare 1134 lavoratori

“Nel momento in cui la crisi economica continua a mordere il mercato, ciò su cui dobbiamo concentrarci sono le azioni per favorire l’ingresso di giovani e donne nel mondo del lavoro.
E questo è quanto abbiamo cercato e stiamo cercando di fare in Umbria, dall’approvazione del programma anticrisi, alla predisposizione dei piani triennali del lavoro e delle politiche industriali”.
Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo questo pomeriggio a Boschetto di Gualdo Tadino all’iniziativa pubblica “Il lavoro per costruire il futuro”, alla quale ha preso parte il responsabile nazionale Economia e lavoro del Pd, Stefano Fassina.

“La nostra strategia, se guardiamo i numeri – ha sottolineato – sta dimostrando la sua efficacia.. È questa una testimonianza – ha rilevato – di come buone politiche possano contribuire a favorire percorsi di stabilizzazione. Un dato che è ancor più significativo se si considera il periodo di crisi che stiamo vivendo”.
“In questo difficile momento – ha proseguito la presidente Marini – dobbiamo essere vicini e favorire quel sistema di imprese che dimostra di avere fiducia nel futuro, riesce a investire sull’occupazione, che ha insomma dinamicità.
Noi stiamo facendo la nostra parte: oltre agli atti e ai bandi per il lavoro, abbiamo reindirizzato il Fondo sociale europeo per facilitare l’occupazione di giovani e donne, ridurre la precarietà, il tutto avendo come obiettivo l’equità”.

“Bisogna pensare anche a un migliore uso degli ammortizzatori sociali – ha detto ancora la presidente – Se consideriamo i dati umbri, a fronte di una contrazione della cassa integrazione ordinaria e straordinaria (calate in entrambi i casi del 10,1 e 10,8 per cento rispetto al 2010), le domande degli ammortizzatori in deroga prevenute alla Regione nel corso del 2011 sono state ben 2427 per un totale di oltre 8200 lavoratori”. 

Riferendosi poi alla riforma del mercato del lavoro, di cui in queste settimane molto si sta discutendo, “si parla di un mercato troppo rigido, al quale va garantita più flessibilità, in particolare in uscita. Non sono sicura – ha rilevato – che questa sia una lettura corretta”.

“Dobbiamo evitare di estendere la precarietà a soggetti non più così giovani – ha aggiunto la presidente- la cui ricollocazione risulterebbe ben più complicata rispetto a quella dei giovani, per i quali abbiamo forme contrattuali che ne incentivano l’assunzione.

Ad esempio, il Governo, con un suo atto, ha modificato l’istituto dell’apprendistato e, di conseguenza, impone alle Regioni la modifica della propria legislazione.
In Umbria vogliamo procedere all’approvazione di una normativa che esalti la funzione formativa di questa particolare forma di assunzione.
Vogliamo in sostanza superare una visione del contratto di apprendistato quale strumento semplificato per l’assunzione di lavoratori da parte delle aziende, puntando invece ad elevare la sua capacità di contratto di effettiva formazione professionale”.   

Venendo poi alla vicenda della “Antonio Merloni”, la presidente Marini ha ricordato come sia stato positivo l’accordo con la J&P Industries  che ha consentito il reintegro di 350 lavoratori:
“Stiamo ora lavorando per la revisione dell’Accordo di programma che dovrà favorire da un lato la reindustrializzazione dell’area e dall’altro prevedere aiuti a supporto di imprese che in questa area investiranno.
Inoltre, in Umbria siamo particolarmente impegnati per affrontare il problema del ricollocamento degli altri 600 dipendenti. Siamo in condizioni di chiudere insieme al Ministero dello Sviluppo economico la rimodulazione dell’Accordo. Il nostro obiettivo è che questo strumento possa effettivamente determinare le migliori condizioni di attrattività di questa importante area della nostra regione”.
 

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