Giorni frenetici questi per definire la "griglia di partenza" della campagna elettorale per l’elezione del sindaco ed il rinnovo del Consiglio comunale di Todi, città chiamata al voto insieme ad altri nove municipalità della regione: Bettona, Cascia, Deruta, Monteleone di Spoleto, Trevi e Valtopina, in provincia di Perugia, ed Attigliano e Narni (quest’ultimo èl’unico Comune oltre a Todi con più di 15mila votanti e per i quali è previsto l’eventuale ballottaggio) in Provincia di Terni.
L’appuntamento con le urne è fissato per il 6 e 7 maggio, con il secondo turno previsto il 20 e 21 maggio. Al momento in cui scriviamo sono tre i candidati che si sfideranno per conquistare la poltrona di primo cittadino: il sindaco uscente, Antonino Ruggiano, l’alfiere del centrosinistra unito, Carlo Rossini, e Claudio Serafini, ex assessore della Giunta Ruggiano oggi alla testa del movimento "Aria Nuova per Todi".
Nelle scorse settimane sono circolate ipotesi circa una possibile candidatura autonoma da parte dell’Udc, divenuta con il tempo sempre meno consistente, mentre più di recente è stata ventilata la stessa possibilità anche da parte di Fiamma Tuderte, come reazione ad un allargamento del centrodestra a forze quali "Futuro e libertà" e ad esponenti con un passato politico in campo avverso.
Lo scenario più probabile è che il sindaco uscente – appoggiato nel 2007 da Alleanza Nazionale, Forza Italia, Fiamma Tricolore e Udc – potrebbe avere a suo fianco quattro liste: una civica "Ruggiano Sindaco", una ufficiale del Pdl, una centrista (con l’incognita delle decisioni dell’Udc e della consistenza di Fli) e la lista di Fiamma Tuderte. Cadute invece altre possibilità che si pensava di mettere in campo per intercettare i voti di frange dell’opposto schieramento (socialisti in primis).
Il centrosinistra si presenterà allo start, memore della sconfitta del 2007, decisamente più compatto. Carlo Rossini, vincitore delle primarie di novembre, ha il sostegno non solo del suo partito, il Pd, ma anche del Partito Socialista, a suo volta rinvigorito grazie al superamento di alcune diaspore, e di una lista unica frutto dell’accordo tra Sel, Idv e Federazione della sinistra. Uno schieramento politico dunque ben definito, dove la competizione interna per la conquista di seggi in Consiglio comunale potrebbe essere determinante per il risultato finale.
La battaglia a Todi è da sempre, salvo casi particolari (vedi la rielezione al secondo mandato di Catiuscia Marini), sul filo di pochi punti percentuali. Anche l’ultima volta, come si ricorderà, al primo turno finì con il prevalere il candidato sindaco del centrodestra ma a conquistare la maggioranza consiliare fu il centrosinistra, dando vita per i primi mesi ad un’Amministrazione "zoppa", poi "guarita" con il cambio di casacca di un consigliere eletto nelle file dei socialisti.
All’interno di un contesto all’apparenza equilibrato si è inserita la lista civica "Aria Nuova per Todi", capeggiata come detto dall’ex Udc (almeno all’ultima elezione) Claudio Serafini, deciso a mettere in crisi l’egemonia dei partiti tradizionali con una proposta all’insegna del tecnicismo.