Questo perchè finora la temperatura massima che si è riusciti a ottenere con l’E-Cat in modo stabile è di circa 200 ° C.
La turbina che per Siemens è in grado di generare elettricità con circa il 30 per cento di efficienza richiede una temperatura del vapore di 251 C.
Un milione di dollari sembrano tanti, ma bisogna considerare che le apparecchiature industriali sono praticamente fatte a mano mentre per l’E-Cat domestico il costo indicato è quello che si prevede dopo che sarà impiantata una fabbrica automatizzata.
Per altro anche per il Kite Gen da 1 Mw, anch’esso fatto a mano, si parla del medesimo costo per un modello che può entrare davvero in esercizio e funzionare come centrale per la produzione di energia elettrica.
Dopo il primo modello utile solo a dimostrare che l’idea era fattibile, quello che adesso sta sperimentandosi, serve – lo scrive anche il Sole24ore – “per fare sul serio e immettere in rete3 MW di potenza per il massimo numero di ore possibili, potenzialmente anche 8.000 ore all’anno, che significa il 90% dei giorni, 24 ore su 24.”
In altri termini E – Cat e Kite Gen sono quasi allo stesso punto di sviluppo: uno è più avanti nella sperimentazione ma l’altro produce già energia elettrica anche se da Gennaio 2012 è iniziata la costruzione della nuova ala semirigida in fibra di carbonio il cui obiettivo è di incrementare le prestazioni delle attuali vele da kite con cui sono state effettuate peraltro le prime prove
A questo punto c’è solo da sperare che, quando si tratterà di costruirli in serie, ci sia qualcuno in Italia disposto ad investirci ed a dare lavoro agli italiani.
Quello che consola è che nominalmente costruire una centrale nucleare costa circa 3.000 euro al KW, quindi una centrale da 1 MW costerebbe 3 milioni di euro.
Quindi potremmo pagare, per energia pulita, un terzo di quello che, come minimo e tanti più rischi, ci sarebbe costato usare l’atomo.