Per la comunità dei rumeni in Umbria un altro colpo che potrebbe riflettersi sulle possibilità di piena integrazione.
Stavolta i loro connazionali che sono stati fermati per vari furti aggravati nella regione facevano i pendolari con Roma.
I sette fermati, tra i 20 ed i 35 anni, vivevano tra Tivoli, la Capitale e Frascati, ma i loro obiettivi erano nelle regioni limitrofe al Lazio, colpi effettuati con una rapidità tale da far presumere che conoscessero bene la situazione di farmacie, tabaccherie, centri commerciali e abitazioni tra Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo.
In meno di tre mesi i colpi portati a segno sarebbero stati 25 con un bottino totale di circa 800 mila euro : capi di abbigliamento, apparati informatici, articoli cosmetici conservato poi in depositi clandestini.
La loro presunzione di non essere presi era tale che usavano un’auto di famiglia e questo li ha portati in trappola.
A Siena, dopo un colpo ad un distributore di carburante, hanno dovuto abbandonare l’auto che è risultata intestata alla moglie di uno dei componenti della banda, che però denunciò il presunto furto troppo tardi; da quel fatto sono partite le indagini dei carabinieri