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La Giunta regionale ha presentato la proposta di regolamento per le strutture di ricovero per anziani autosufficienti, prevedendo tre diverse tipologie
acquaytue59
E’ giunta in Terza Commissione del Consiglio regionale dell’Umbria, illustrata dall’assessore al Welfare, Carla Casciari, la proposta di Regolamento per le strutture residenziali rivolte agli anziani autosufficienti.
Tre le tipologie di luoghi di ricovero previste: Casa di quartiere, Gruppo appartamento, Residenza servita. Il primo è una struttura semiresidenziale le altre due sono invece residenziali.

Secondo la proposta, la Casa di quartiere svolge funzioni di sostegno per persone autosufficienti con più di 65 anni d’età prive o carenti del supporto della rete familiare, sostenendo l’autonomia individuale e l’integrazione sociale.
In via eccezionale può ospitare anche massimo due persone autosufficienti non over 65 necessitanti di supporto assistenziale.
La capacità ricettiva massima è di 30 persone e la struttura deve comunque riservare posti alla pronta accoglienza per una durata comunque non superiore a 15 giorni. I requisiti minimi strutturali e di personale variano a seconda che il servizio di accoglienza sia diurno oppure anche notturno, per una durata massima di 12 ore nell’arco della giornata.

Il Gruppo appartamento è un servizio residenziale per un massimo di 6 persone anziane autosufficienti, ma deve pure garantire due posti per far fronte alla pronta accoglienza.
La finalità è di sostenere la vita autonoma delle persone garantendo protezione assistenziale. E’ prevista la presenza di almeno un operatore di base (ex articolo 38 della legge regionale “26/2009”, ndr) per almeno tre ore al giorno e la sua immediata reperibilità per l’intero arco della giornata, notte compresa.
La Residenza servita sostiene la dimensione autonoma degli anziani autosufficienti e favorisce lo scambio sociale anche attraverso occasioni di vita comunitaria, comprendendo varie soluzioni abitative: camere singole o doppie, miniappartamenti per anziani singoli o in coppia, gruppo appartamento.
In questo servizio residenziale, che non ne esclude uno di tipo semiresidenziale, la dotazione minima di personale comprende: addetto alle pulizie e alla preparazione e somministrazione dei pasti, un operatore (ex art. 38 l.r. “26/’09”) ogni 15 ospiti per l’orario diurno e uno sempre presente di notte. La capacità ricettiva massima è di 30 persone, inclusi due posti per far fronte alla pronta accoglienza.
In tutte le strutture dovrà esserci un Gestore, persona fisica o giuridica, che richieda l’autorizzazione al funzionamento della struttura e abbia l’obbligo di effettuare le comunicazioni successive all’Ambito territoriale integrato di riferimento.
E’ previsto anche un Coordinatore, con l’obbligo di attivare tempestivamente il medico di medicina generale per le eventuali prestazioni sanitarie nella forma di assistenza a domicilio. Compito del Coordinatore sarà anche quello di attivare l’Unità di valutazione multidisciplinare (prevista dalla legge 9 del 2008, istitutiva del Fondo regionale per la non autosufficienza, ndr) qualora una persona autosufficiente presenti una compromissione della propria autonomia.
L’Unità di valutazione (Umv) monitorerà l’insorgenza della condizione di non autosufficienza e definirà il percorso assistenziale più appropriato, ferma restando la permanenza fino a 180 giorni nella struttura socioassistenziale.
La Proposta di regolamento della Giunta dettaglia quindi le disposizioni per il rilascio delle autorizzazioni fissando anche disposizioni per le strutture socioassistenziali già operanti alla data di entrata in vigore del regolamento
L’iter dell’atto prevede adesso una fase partecipativa, con le audizioni delle categorie interessate, quindi il ritorno in Commissione per la discussione, gli eventuali aggiustamenti e il parere obbligatorio richiesto dalla Giunta

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