La proprietà pubblica è di tutti, anche loro che contribuiscono, direttamente o indirettamente tramite le loro famiglie alle spese comunali.
A Giano dell’Umbria nella notte di domenica scorsa era stato distrutto un grande bilanciere in legno che ha alle estremità dei cavalli su cui salgono i piccoli, una specie di altalena, appena dopo una settimana dall’inaugurazione.
Il Sindaco sceriffo s’è subito messo in azione lanciando un avvertimento su facebook: l’area era videosorvegliata! Chi doveva capire non lo ha fatto dimostrando un’altra dose di stupidità.
Ma la popolazione ha collaborato restringendo l’arco orario in cui il vandalismo era stato compiuto, così si è potuto risparmiare tempo nel visionare le cassette del registratore.
Saltate fuori immagini nitidissime di cinque giovani che aveva compiuto il raid.
In gran parte già identificati e gli altri… seguiranno.
La loro sorte è già segnata: se il Sindaco Morbidoni non sarà indotto ad essere più severo – ma forse dovrà farlo per non incorrere anche lui in guai – dalla reiterata dimostrazione di stupidità dei giovani vandali, se la caveranno col risarcimento dei danni, come in altri casi del recente passato.
Ma è chiaro che, una volta che i loro nomi saranno di pubblico dominio, non basterà il solo risarcimento a fargli riconquistare il rispetto della popolazione che già si è espressa per pene esemplari.
Se vorranno tornare ad essere cittadini a pieno titolo non basterà la sola buona condotta, ci vorrà anche una dimostrazione di redenzione quale potrebbe essere, per alcuni abitanti, qualche settimana a tagliare erba lungo le strade o a ripulire, sempre col sorriso in volto, i fossi.