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Tra le Regioni a Statuto ordinario solo Lombardia, Umbra e Marche hanno i conti in pareggio col solo impiego dei fondi provenienti dal Fondo sanitario nazionale e quelli per attività proprie
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Il Tavolo di verifica degli adempimenti, istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze ai fini del monitoraggio delle risultanze regionali del settore sanitario, ha recentemente reso noti gli esiti delle valutazioni del quarto trimestre 2011: delle otto Regioni di cui sono stati verificati i conti, escluse le Regioni a Statuto speciale e quelle commissariate e sotto piano di rientro dal deficit, emerge che solo Lombardia, Umbria e Marche hanno chiuso il pre-consuntivo 2011 con un risultato di gestione positivo, mentre Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Basilicata hanno raggiunto il pareggio dovendo integrare i fondi con risorse derivanti dai propri bilanci regionali.
La Regione Umbria conferma così, anche per il 2011, la sua virtuosità nella spesa sanitaria.
Intanto la Giunta regionale, su proposta dell’assessore Tomassoni, nell’ultima seduta ha approvato due provvedimenti con cui assegna ulteriori fondi alle Aziende sanitarie: un finanziamento di 2 milioni e 650mila euro mila euro per la sanità penitenziaria e ulteriori 3 milioni e 233mila euro quale quota indistinta.
Le risorse destinate alla sanità penitenziaria sono state assegnate per la copertura degli oneri derivanti dalle funzioni sanitarie svolte dalle Aziende Sanitarie per gli Istituti Penitenziari ubicati nel proprio ambito territoriale; la legge infatti stabilisce che i detenuti e gli internati, al pari dei cittadini in stato di libertà, abbiano diritto all’erogazione delle prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione previste nei livelli essenziali di assistenza.

L’ulteriore finanziamento assegnato riguarda invece la quota pervenuta all’Umbria in relazione al riparto degli ulteriori finanziamenti 2011 disposti dalle misure statali per la stabilizzazione finanziaria, che hanno previsto un’integrazione del finanziamento di complessivi 105 milioni di euro per la copertura della mancata applicazione della quota fissa per ricetta di 10 euro sulle prestazioni di specialistica ambulatoriale per il periodo dal 1  giugno 2011 all’entrata in vigore della Legge (17 luglio 2011).
 

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