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Inizia oggi una settimana di protesta contro le scelte del governo e per la ripresa dell’economia; raccolta di firme a sostegno in tutta la Provincia di Perugia
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La confcommercio dell’Umbria, come tanti, vede nell’ eccesso di burocrazia, tasse e balzelli di ogni tipo, la causa della crisi che invece, a pochi per la verità, appare solo una delle tante conseguenze.
Indubbiamente molti in Italia, da nord a sud, dai piccoli ai grandi, hanno rosicchiato formaggio ( la sostenibilità economica) a dismisura e ora la forma è finita.

Ma la ragione vera della diminuzione della massa monetaria a disposizione dei consumi e poi, ovviamente, della produzione di beni, prima italiani per passare a quelli “cinesi” meno costosi, con un processo che non si fermerà qui, sta in un virus che s’è sviluppato quando il capitalismo, con la caduta del vergognoso muro di Berlino, è caduto in una sindrome di onnipotenza che l’ha fatto diventare prima di tutto “finanza”.

E’ un po’ la malattia che prende i giocatori d’azzardo ( o giochino simili più popolari): si inizia a giocare e si alza sempre la posta senza fermarsi più.
Si è iniziato con giocare in borsa nella speranza che il valore delle “figurine” che si acquistavano potesse aumentare e così è avvenuto perché il gioco di borsa, il fantomatico “mercato” è stato preso a misuratore dell’economia.
Quindi dopo le prime vincite, nuovi soldi per andare a speculare in borsa, nuovi soldi anche quando si perdeva (è tipico dei giocatori che pensano di rifarsi) e ricerca, con tutti i mezzi, di redditi ( legali o no) più alte.
Il risultato di tutto ciò è che una massa sempre più rilevante di denaro è stato congelato, come messo sotto il mattone, ed altrettanto è mancato per un sano sviluppo economico.
Una massa che è costituita non solo dal valore d’acquisto dei titoli ma anche dalle somme che si accantonano per giocare alla prima occasione favorevole.

Una analisi della situazione, quella di cui sopra, che abbiamo più volte proposto e che ha trovato una, per molti versi sorprendente, adesione da un parte di un autorevole personaggio.
«I popoli stanno cominciando a comprendere che quest’assetto non sta in piedi, che la finanza prima ci distrugge e poi si autodistrugge…».
«Sono cose che ho scritto nel mio libro e nei miei documenti tecnici e che ora ho letto nel programma del francese Hollande e dei socialisti tedeschi quando dicono che la finanza è una locusta.
L’ho sempre detto che bisognava separare l’attività produttiva delle banche da quella speculativa, vietare i derivati, fare gli eurobond…».
(Da l’intervista di Antonella Baccaro a Giulio Tremonti, pubblicata sul Corriere della sera.it del 30 aprile 2012)

La Confcommercio comunque rinnova la richiesta di “ Una firma per dire BASTA! Basta a nuove tasse per imprese e cittadini, a privilegi, sprechi e innefficienze. Imprese e famiglie, insieme, chiedono politiche per lo sviluppo, per il rilancio dei consumi, dell’economia e del lavoro.”
Messaggio che accompagna la sua iniziativa di mobilitazione, contro le scelte del governo e per la ripresa dell’economia, che interesserà tutto il territorio regionale, nel corso della prossima settimana, dal 7 al 13 maggio.

Una serie di gazebo saranno allestiti nelle principali piazze umbre per raccogliere le firme dei cittadini. Personale Confcommercio visiterà le imprese, alle quali si chiederà di condividere le dieci richieste che saranno presentate, insieme ad altre strutture territoriali della organizzazione (Torino, Pordenone, Pesaro…) ai ministri del governo che Confcommercio incontrerà a fine maggio, a Roma.

Gli imprenditori umbri sono allo stremo e vogliono far sentire la loro voce”, ha detto Giorgio Mencaroni, presidente della Confcommercio della provincia di Perugia, nel presentare l’iniziativa nel corso di una conferenza stampa, a Perugia, alla quale ha presto parte anche Paolo Cianfoni, coordinatore Confcommercio della provincia di Terni.
“Noi porteremo questa voce dentro i palazzi del governo”, ha aggiunto Mencaroni, “per chiedere misure che ci consentano di fare impresa e di continuare a dare lavoro ai nostri dipendenti e collaboratori.

Gli ultimi dati ci dicono che, con le sue imprese commerciali e turistiche, il terziario rappresenta oggi circa il 30% delle imprese totali nella provincia di Perugia
, e che lo scorso anno è riuscito in qualche modo a reggere, in termini numerici e occupazionali. 
Ma la crisi viaggia più veloce delle statistiche: la spirale che ha già investito gli altri settori presto arriverà anche al commercio, che finora ne ha assorbito gli espulsi. 

Cosa succederà quando i nuovi “sacrifici” imposti dal governo si combineranno con il crollo dei consumi, che nella provincia di Perugia è arrivato a misurare –3,8%?

Non ci rassegniamo a dover chiudere le nostre attività per eccesso di burocrazia, tasse e balzelli di ogni tipo. Perché le banche ci chiudono gli sportelli. Perché tutti ci obbligano ai sacrifici mentre nessuno ci propone una visione del futuro”.
“Le imprese del terziario, specie se piccole o piccolissime, che avevano riposto aspettative nel nuovo governo dei tecnici, si trovano oggi in una condizione di difficoltà senza precedenti”, ha sottolineato Aldo Amoni, presidente di Confcommercio Umbria. “Rischiano di dover chiudere i battenti, dopo aver impegnato tutto: un patrimonio di risorse, energie, progetti e speranze.  Per questo siamo costretti, oggi, a dare vita ad una iniziativa di protesta senza precedenti, nella quale vogliamo coinvolgere le famiglie e i cittadini umbri, costretti, come noi, a pagare il prezzo troppo salato della crisi”.

L’allestimento dei gazebo, dove saranno raccolte le firme, seguirà il seguente calendario:

• Gualdo Tadino: 6 maggio, centro storico
• Gubbio: 8 maggio, mercato
• Assisi: 9 maggio, centro storico
• Umbertide: 9 maggio, mercato
• Santa Maria degli Angeli: 10 maggio
• Perugia: dal 10 al 12 maggio, via Mazzini
• Foligno: dal 10 al 12 maggio, centro storico e mercato
• Spoleto: dal 10 al 12 maggio, centro storico e mercato
• Bastia: 11 maggio, piazza del mercato
• Perugia: 12 maggio, Mercato Pian di Massiano
• Todi: 12 e 13 maggio, centro storico
• Terni: 18-19-20 maggio, piazzale Europa

In allegato le dieci richieste di Confcommercio
 

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