Da settimane circolano con insistenza negli ambienti diocesani ipotesi sul nuovo Vescovo della Diocesi. Il nome più ricorrente, dal ultimo, è stato quello di Monsignor Gino Reali (nella foto, 64 anni, umbro, originario di Monteleone di Spoleto, attualmente alla guida della diocesi suburbicaria romana di Porto–Santa Rufina e per un anno circa, tra il 2010 e il 2011, anche amministratore apostolico della diocesi di Civitavecchia-Tarquinia. Ordinato presbitero nel 1971, Monsignor Reali è Vescovo già da dieci anni.
Di lui si era già parlato nel 2008 come possibile sostituto, in quel di Perugia-Città della Pieve, di Monsignor Chiaretti, poi affidata all’attuale Gualtiero Bassetti. Il tutto prima che Reali fosse toccato dallo scandalo che investì un prete della sua diocesi, arrestato e poi condannato in primo grado a 15 anni e 4 mesi di detenzione per violenza sessuale continuata e aggravata su 7 ragazzi. Al processo Monsignor Reali testimoniò di non aver ritenuto fondate le voci su don Conti e di non aver pertanto ritenuto necessario segnalarne il caso alla magistratura, tanto da finire denunciato per favoreggiamento.
Tale "precedente" lo renderebbe non particolarmente indicato per la diocesi di Orvieto-Todi, guidata attualmente dall’amministratore apostolico Monsignor Marra, inviato dal Vaticano dopo le già dolorose e dirompenti "dimissioni" di Giovanni Scanavino.
Un altro "papabile" è stato ritenuto in passato Monsignor Giancarlo Maria Bregantini, vescovo fortemente impegnato contro la criminalità organizzata e noto per aver proposto, quando era alla guida della diocesi di Locri-Gerace (dal 2007 è stato trasferito all’arcidiocesi metropolita di Campobasso-Boiano), la scomunica per chi spara e uccide.
Come per i più alti prelati, anche per i Vescovi vale spesso la regola che "chi in Conclave entra Papa esce Cardinale", ma ciò non toglie che la nomina del nuovo Vescovo della diocesi di Orvieto-Todi da parte della Santa Sede dovrebbe essere ormai vicina.
